I cadaveri di due anziani fratelli, lei di 68 anni e lui di 60, sono stati trovati stamani in un alloggio della Caritas nel quartiere di Albaro, a Genova. Secondo una prima ricognizione esterna dei corpi effettuata dal medico legale i due sarebbero morti una settimana fa probabilmente di inedia. I due si chiamavano Franco e Renata Ricciardi, entarmbi originari di Genova. Durante la perquisizione sono stati trovati un libretto postale con 15 mila euro, un portafogli con circa 400 euro e un barattolo di proteine in polvere. Il frigorifero era invece completamente vuoto così come mancava anche l'acqua.
Nel frattempo il pubblico ministero Federico Manotti ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, a carico di ignoti per la morte dei fratelli Ricciardi. Il pm ha disposto che venga eseguita l'autopsia e nei prossimi giorni incaricherà il medico legale Marco Salvi per procedere agli accertamenti. Le indagini sono state delegate alla squadra mobile di Genova. Il pm vuole capire se vi siano responsabilità di terzi per la morte dei due fratelli, se dovevano essere seguiti e aiutati anche per quanto riguarda le provviste alimentari. Secondo una prima ricostruzione.
Secondo quanto appreso, la donna è stata trovata sdraiata a letto mentre il cadavere del fratello era a terra. Il medico legale, che ha escluso ferite esterne, ha constatato l'eccessiva magrezza dei due corpi che erano già in avanzato stato di decomposizione. Nell'appartamento occupato dai fratelli nessun segno di effrazione. In cucina c'era un frigorifero che è stato trovato completamente vuoto.
Fratello e sorella sono stati trovati all'interno di un appartamento di Via Parini, di proprietà delle Fondazione Opere Pie Riunite, nel complesso denominato "Villa Cordano" gestito dalla Caritas. Si tratta di una struttura desinata alla sistemazione transitoria di persone e famiglie in emergenza abitativa.
E' la stessa Caritas attraverso una nota a fare il quadro della situazione: "I due erano stati accolti nell'appartamento nel gennaio 2016 perché, pur avendo alcuni risparmi da parte, abitavano in uno scantinato, condizione precaria segnalata dal parroco della zona durante la benedizione delle famiglie e per la quale si era resa urgente una nuova sistemazione". I fratelli Ricciardi erano da tempo seguiti dai servizi sociali e dal centro di Ascolto di Nervi.
A destare i sospetti degli operatori è stato il ritardo del pagamento delle utenze mensili, che solitamente i due fratelli onoravano con estrema puntualità. Dopo alcune chiamate andate a vuoto gli operatori sanitari hanno chiesto alla Caritas di poter entrare nell’appartamento. Una volta varcata la porta la tragica scoperta.
Secondo le informazioni della Caritas i due non gradivano eccessive intrusioni nella vita della propria famiglia e avevano anche rinunciato a farsi seguire dai servizi territoriali.
La nota della Caritas prosegue spiegando che lo stato di estrema magrezza in cuio sono stati trovati "era loro propria, almeno da quando abitavano in Via Parini".
cronaca
Dramma ad Albaro, morti due fratelli per inedia: trovato un conto con 15 mila euro
Il decesso risalirebbe a una settimana fa
2 minuti e 25 secondi di lettura
TAGS
TOP VIDEO
Lunedì 25 Novembre 2024
Pirondini: "A Grillo dico grazie, non riesco a immaginare un Movimento senza di lui"
Lunedì 25 Novembre 2024
Violenza donne, l'avvocato penalista: "Ecco come funziona il codice rosso"
Lunedì 25 Novembre 2024
Il medico risponde - Influenza e Covid, cosa ci aspetta nelle prossime settimane?
Domenica 24 Novembre 2024
Il docufilm sul Covid, una lezione per la giunta che deve rifare la sanità
Ultime notizie
- Le ristoratrici liguri a Giacarta: "Matti per pesto, patate e fagiolini"
- Cosa chiede il Tigullio alla Regione? Tappa a Chiavari tra depuratore e giovani
- Dopo la "fotografa" trascinata dalla mareggiata, arriva l'ordinanza anti-selfie a Camogli
- "Investitori privati, salvate la tonnara di Camogli": l'appello del sindaco
- Consiglio regionale, il commento di Franco Manzitti
- Samp-Catanzaro: Sottil si aggrappa al rientro di Coda
IL COMMENTO
"Breathe": la politica ha il dovere di ricordare i giorni del Covid
Il docufilm sul Covid, una lezione per la giunta che deve rifare la sanità