È un "accordo storico" che sblocca 10 miliardi di euro di investimenti quello raggiunto dal ministro dei Trasporti Graziano Delrio e dalla commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager sulla proroga delle concessioni autostradali, questione in sospeso da oltre un anno e che ora l'Italia può considerare conclusa. E si tratta in sostanza del sì definitivo alla Gronda che sblocca l'iter dell'opera, il cui cantiere potrebbe partire già a fine 2017.
Si tratta di "un accordo definitivo su tutto il sistema delle concessioni autostradali", un "accordo storico, frutto di un lavoro di 15-16 mesi", ha detto il ministro "molto soddisfatto". Anche l'antitrust Ue conferma che la soluzione trovata, dopo mesi di negoziati, rispetta le regole su aiuti di Stato e appalti. Bruxelles spiega che "l'Italia ha previsto di modificare alcune concessioni senza una gara", per questo si è valutato l'aiuto di Stato. Ma il ministro Delrio ha insisto in questi mesi che all'Italia venissero applicate le stesse regole usate per altri, come la Francia.
Infatti, spiega la Ue, "le regole Ue consentono agli Stati di dare sostegno per la fornitura di servizi di interesse generale", ma "a determinate condizioni". Ovvero: evitare sovra-compensazioni e assicurare la concorrenza. "Quindi, l'Italia si è impegnata a limitare i livelli di profittabilità dei concessionari, ridurre la durata delle proroghe e altre misure per consentire gare competitive per le proroghe in futuro", aggiunge Bruxelles. Il ministro ha spiegato che l'accordo "mirava a rendere credibili i piani degli investimenti, rendere il Paese più competitivo e completare le grandi arterie di cui ha bisogno per migliorare la crescita".
Le proroghe concesse, ha chiarito, "sono limitate, servono a uno scopo principale cioè calmierare le tariffe". Quindi verranno fatte "molte più gare, al 2030, per unificare e rendere più forti anche i sistemi autostradali che oggi sono troppo frazionati".
Parlando delle proroghe, il ministro ha spiegato che "sulla Gronda di Genova ce n'è una di quattro anni ad Aspi, autostrade per l'Italia. Per l'Asti-Cuneo si manda in gara la Torino-Milano ma si dà una piccola proroga sull'altra concessione, e questo consente il completamento e l'investimento di 350 milioni sulla Asti-Cuneo. Poi tutte e tre insieme, insieme ad Ativa, andranno in gara, però dopo verranno unificate con la Asti-Cuneo per un'unica concessione". Raggiungendo uno degli scopi del Governo cioè creare "un unico gestore di un sistema del Nord Ovest", con l'idea di "aggregare il più possibile le tratte autostradali".
cronaca
Grandi opere, l'Europa dice sì a Delrio: Gronda sbloccata, cantiere a fine 2017
Accordo "storico" sull'intero sistema delle concessioni
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