
Secondo la procura contabile, i 37 operatori avrebbero eseguito a parenti e amici esami di laboratorio senza far pagare il ticket, il tutto attraverso l'impiego della procedura informatica cosiddetta 'Labin', che permetteva di bypassare la rendicontazione dell'attività.
I fatti sono accaduti tra il 2008 e il 2011, con l'indagine del Nas sull'illecita esecuzioni di analisi chimiche e anatomopatologiche presso varie strutture pubbliche, tra cui l'ospedale San Martino. Per i giudici le responsabilità maggiori ricadono sul direttore perché non avrebbe impedito gli esami gratis, "tenendo una condotta coscientemente contraria alla legge''. Per i magistrati, Mussap aveva il compito e il dovere di controllare, e denunciare, cosa che non è stata fatta.
IL COMMENTO
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