Dopo la polemica sulla spiaggia di Vernazzola, la denuncia dei disabili si sposta sulla mobilità a Genova e in Liguria. Perché se è vero che il mare è spesso inaccessibile senza strutture inadeguate, a volte è quasi impossibile arrivarci. E allora si scopre che decine di stazioni ferroviarie in riviera sono ancora off-limits per chi si muove su una sedia a rotelle. Per non parlare degli autobus.
Partiamo proprio da Amt. “È difficile dire come ci si muove in carrozzina sui mezzi pubblici – spiega Claudio Puppo della Consulta regionale disabili – di certo i mezzi con rampe accessibili sono sempre meno”. Secondo Puppo i bus attrezzati sono circa il 50%, ma di quelli con pedana a scomparsa sono molti a non funzionare. “Per fortuna – dice – ci sono ancora le vetture con la pedana manuale”. Così capita spesso di dover aspettare tre o quattro autobus alla fermata prima di trovarne uno su cui poter salire. E parliamo delle sole linee garantite, che a Genova sono 3, 7, 8, 17/, 20, 39, 40 e 42. Oltre alla metropolitana.
“A volte – continua Puppo – siamo arrivati a situazioni eclatanti. Qualcuno ogni tanto si arrabbia per l’ennesimo disservizio e blocca la linea. Non vogliamo arrivare a questo, ma noi paghiamo le tasse come tutti gli altri e chiediamo la fruibilità di tutti i mezzi”. In realtà esiste un servizio specifico per i disabili, il Mobility Bus. Quello che un tempo era il ‘Pollicino’. Ma, spiega Puppo, “anzitutto è riservato ai soli residenti a Genova, quindi un turista o anche solo un abitante di Bogliasco non lo può usare, poi ci sono solo due veicoli, non sempre funzionanti, per milleduecento iscritti. Questo significa che, quando uno fa richiesta, una volta su cinque gli dicono di sì e le altre deve arrangiarsi”. Naturalmente ci sono i taxi – 20 le vetture attrezzate – ma il prezzo è molto più alto.
Forse sui treni va meglio? “Sulle stazioni abbiamo fatto grossi passi avanti. A Genova le stazioni principali sono tutte accessibili. Però, se a qualcuno venisse in mente di farsi una piccola vacanza in riviera, avrebbe molti problemi”. Qui le barriere architettoniche la fanno ancora da padrone. Al momento sono poche le località in cui un disabile non farebbe fatica ad arrivare in treno: Puppo cita Rapallo, Albenga, Savona. Nel Tigullio si stanno attrezzando Sestri Levante e Santa Margherita, mentre Chiavari è ancora priva di ascensori, così come la miriade di piccole stazioni da Ponente a Levante.
Ma il vero problema, anche in questo caso, è salire e scendere dai convogli. Rfi garantisce attraverso ditte esterne un servizio d’assistenza “che però va prenotato 24 ore prima – ricorda Puppo – e quindi, se oggi volessi andare al mare, dovrei rinunciare e rimandare a domani”. Servizio che molte volte non è disponibile e che, unito a tutti gli altri disagi, rende pressoché impossibile per un disabile in Liguria scegliere di muoversi in treno. Tantomeno per andare al mare.
cronaca
L'odissea dei disabili liguri verso il mare: autobus e treni, una selva di disservizi
Il punto con Claudio Puppo della consulta regionale
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