cronaca

Nel '92 nonna e nipotina morirono per l'esondazione
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Oggi il torrente Sturla a Genova è quello che spaventa meno: dal 1992, quando l'esondazione uccise una nonna e la nipotina, perchè in assenza di argini l'acqua entrò letteralmente in casa, si è fatto tanto per la messa in sicurezza. Ma pensate che in oltre vent'anni non sono ancora finiti i lavori, per stop, ripartenze, fallimenti e altre vicende.

Nella parte a monte si stanno ancora realizzando i nuovi argini. Insieme a due ingegneri, Paolo Costa, dell'Ordine, e Luca G. Lanza, professore di protezione Idrologica del territorio dell'Universita di Genova, visitiamo diversi tratti: "Qui sono stati fatti interventi importanti di messa in sicurezza - spiegano - dalla copertura, all'abbattimento di un edificio". Un edificio, già. Viene da pensare a un palazzo privato, magari ad un abuso e invece non si parla nientemeno che della facoltà di Farmacia dell'Università di Genova: di fatto lo Stato che costruì fondamenta su un fiume, ma non a lato, proprio in alveo, mettendoci dentro studenti "e il centro di calcolo" sorride il professor Lanza che anche questo racconta agli universitari. Oggi è stato abbattuto, lasciando posto all'acqua, se fosse piovuto un po'... ma questo è un altro capitolo.

Ci spostiamo alla foce dello Sturla dove "è stato liberato un fornice abbattendo anche qui una casa che lo ostruiva" mostra l'ingegner Costa. "Inoltre sono stati innalzato argini di un paio di metri laddove pensate, fino agli anni Novanta, gli argini erano le stesse case. C'erano solo alcuni scogli che non impedivano certo che le acque in piena invadessero le case ai piani terra". (Continua)