
Un'esplorazione scientifica in piena regola. "Oltre alla misurazione del cambiamento climatico in atto - spiega Roberta Ivaldi, professore associato di Geologia marina all'Istituto idrografico, che nella spedizione aveva il ruolo di coordinatore scientifico - gli altri nodi erano l'esplorazione di aree che sono sconosciute e il terzo punto lavorare in sistema integrato per ottenere modelli sempre più attendibili per le previsioni, da quelle meteo a quella a più lungo termine, ad esempio su come sarà l'Artico fra 100 anni".
Un esempio dell'unione fra le forze armate e la comunità scientifica, visto che erano coinvolti i principali centri nazionali coinvolti nella ricerca marina in Artico. "Le Forze armate - sottolinea il ministro della Difesa Roberta Pinotti, presente all'evento con il Capo di stato maggiore della Marina, Valter Girardelli - mettono sempre a disposizione quello che acquisiscono per le necessità più vaste dell'Italia, dalla comunità scientifica ai beni culturali all'ambiente". La campagna di geofisica marina High North riporterà la Marina e l'Idrografico anche nel 2018 per continuare le rilevazioni.
IL COMMENTO
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