Si è svolto all'hotel Astor di Genova Nervi il convegno organizzato CasaPound per l'apertura della nuova sede genovese di via Montevideo.
A Genova anche il leader nazionale di CasaPound Gianluca Iannone. Quasi 250 simpatizzanti del movimento di estrema destra hanno prso parte al convegno. L'evento si è svolto in un clima di tranquillità, solo qualche disagio al traffico per la chiusura di viale della Palme e piazza Sciollo. A presidiare la zona circa 150 agenti della sicurezza. Già nei giorni precedenti Anpi e associazioni antifasciste avevano annunciato che non ci sarebbe stata nessuna manifestazione per "non dare risalto all'evento".
Dal convegno di Genova arriva la candidatura a premier di Simone Di Stefano: "Siamo qui con i nostri consiglieri comunali eletti un po' in tutta Italia e presentare la candidatura alla presidenza del consiglio. Ovvio che il presidente del Consiglio sarà incaricato dal presidente della Repubblica ma visto che tutti parlano di Salvini premier o di Berlusconi premier io oggi sono qui a dire che sarò ufficialmente il candidato premier di CasaPound alle elezioni nazionali".
E rispetto alla scelta di Genova Di Stefano precisa: "Casapound è dappertutto e dappertutto parla perché è nel pieno diritto di parlare in tutte le città compresa Genova. Che Genova sia una città rossa è dato dal fatto che esiste una tradizione popolare molto forte a cui noi parliamo perché Casapound parla in quegli spazi sociali che erano ritenuti appannaggio esclusivo della sinistra. E' giustissimo essere a Genova perché è una città di lavatori e di portuali". Dopo il convegno, al quale era presente Gianni Plinio, vice coordinatore di Fratelli d'Italia Genova, il vicepresidente di CasaPound ha confermato che sarà inaugurata la sede in via Montevideo.
E mentre tra piazza Alimonda e via Montevideo un gruppo di antifascisti ha fatto volantinaggio e attacca adesivi contro l'ultradestra a Nervi, c'è chi ha deciso di esprimente diversamente il proprio dissenso nei confronti dei militanti di CasaPound. Così da una parte in piazza Pittaluga alcuni cittadini hanno cantato Bella Ciao e sventolato bandiere dell'Anpi, dall'altra la 'protesta' del titolare di una gastronomia, Lorenzo Paolicelli, cui gli organizzatori del convegno avevano chiesto 30 porzioni di lasagne destinate ai vertici del movimento arrivati da fuori Genova che si è rifiutato di prepararle per quel genere di clientela: "Io sono anarchico, non do da mangiare ai fascisti" ha detto. Un'altra commerciante, titolare di un negozio di fiori, è critica: "Non si può bloccare un quartiere a causa di persone antidemocratiche. Chiudo per ragioni di sicurezza, sono indignata come cittadina. Nervi blindata ed ennesima ferita per Genova e la sua storia".
cronaca
Nuova sede di CasaPound a Genova, convegno e disagi al traffico a Nervi
La zona presidiata da 250 agenti
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