cronaca

"Interventi solo se cittadini in pericolo"
1 minuto e 20 secondi di lettura
"Prendiamo atto della decisione dei giudici del Tar e aspettiamo di leggere il dispositivo della sentenza per decidere cosa fare". Così l'assessore al Benessere degli Animali del Comune di Genova Matteo Campora alla bocciatura del Tar dell'ordinanza della giunta Bucci che permette di abbattere i cinghiali in ambito urbano.
 
"La nostra ordinanza, firmata non a caso anche dall'assessore alla Sicurezza Stefano Garassino, non lascia il via libera all'uccisione indiscriminatoa dei cinghiali, ma prevede solo che si possano abbattere anche in città, nel caso rappresentino un pericolo per i cittadini. Detto questo, se il Tar decide che non si possono mai uccidere, mi viene da pensare che manleva noi amministratori dalla responsabilità nel caso i cinghiali provochino danni a cose e persone, come è già successo più volte in città". Campora aggiunge: "La nostra ordinanza è nata anche per agevolare il lavoro degli agenti della polizia regionale, chiamati ad intervenire per fronteggiare la presenza dei cinghiali in città". Il problema dei cinghiali che passeggiano pericolosamente per le vie di Genova è un'emergenza che dura da anni: i cinghiali hanno invaso giardini pubblici, cortili dell'Università, viali di ospedali e sono stati avvistati anche sul lungomare di Corso Italia. In alcune parti della città (Valbisagno e Righi), la loro presenza non fa più notizia. Gli abbattimenti da parte dei poliziotti sono stati rarissimi. Gli animalisti invece chiedono da sempre che gli ungulati urbani vengano catturati e liberati nell'entroterra, anche se una norma nazionale prevede che in caso di cattura in città debbano essere abbattuti.