
Via dei Cebà è l'emblema della city genovese sorta sulle rovine del vecchio sestiere e avviata verso il declino. "È chiaro che avere questo sconcio nella parte commerciale del centro non è una gran cosa - ammette il presidente del Municipio, Andrea Carratù - con Amiu abbiamo già accordi in vista". Il muraglione che fa da contrafforte alla galleria nasconde anche un vespasiano in disuso. Il risultato? Scontato: si orina all'aria aperta. "Abbiamo sondato la possibilità che qualche privato si incarichi di gestire l'area - prosegue il presidente del Centro Est - e un architetto ha presentato un progetto di riqualificazione. Di certo bisogna risolvere i problemi di questo budello".
Ai lati della via, le due emergenze storiche della zona. "Visto quanto successo in Galleria Mazzini - ricorda Carratù a proposito della balaustra precipitata domenica a causa del vento - abbiamo deciso di anticipare i tempi. I lavori saranno interrotti per il periodo natalizio e riprenderanno subito dopo". L'assessore Fanghella ha confermato lo stanziamento di 2,4 milioni previsto dalla giunta Doria e promesso la stessa cifra per il 2019. Dall'altra parte, l'eterno cantiere della copertura sul park Piccapietra. "Ma verrà un bel lavoro - assicura Carratù - col restyling della piazza e un disegno che ricorderà dov'era l'antica Porta Aurea".
Lavori che non salveranno la 'city' dalla sua depressione commerciale. La chiusura della Rinascente è solo l'ultima goccia dopo tanti addii silenziosi. Un piano di rilancio c'è? "Il sindaco Bucci vuole portare 100mila nuovi abitanti a Genova - risponde Carratù - e in questo modo la vecchia catena commerciale potrà riprendere slancio. Rinascente dice che la città non è interessante? Non è vero, altri marchi verranno a investire". Per ora, dita incrociate.
IL COMMENTO
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