Di rinvio in rinvio, i club di Serie A si sono dati appuntamento giovedì 7 dicembre alle 11 per provare a eleggere i propri vertici, a quattro giorni dall'ultimatum fissato dal Coni, deciso a commissariare la Federcalcio se il massimo campionato non avrà ancora i propri rappresentanti in consiglio federale.
Ora il tempo stringe, gran parte dei club spinge per riempire tutte le caselle in tempo. Alcuni, in fondo, continuano a guardare senza orrore al commissariamento della Figc. A Milano in Lega andrà in scena l'ennesimo tentativo di trovare un'intesa fra il fronte guidato dalla Lazio di Lotito e quello di big come Inter, Roma e Fiorentina.
L'assemblea sospesa lunedì dopo cinque ore, una giornata di trattative e altre tre ore di riunione oggi non sono bastate a sbloccare l'impasse, che riguarda soprattutto il presidente, figura più politica rispetto all'amministratore delegato.
Non hanno trovato i 14 voti necessari le candidature a presidente di Giuseppe Vegas, fino al 15 dicembre alla guida della Consob, già vicepresidente dell'economia nel governo Berlusconi, e del generale della Finanza Ugo Marchetti, che avevano il placet di Lotito. Ed è stata scartata per il momento anche la soluzione di un presidente 'a tempo', ruolo per cui si è pensato soprattutto a Paolo Nicoletti, in questi mesi è stato sub commissario dell'associazione dei venti club al fianco di Carlo Tavecchio, più che a Ezio Maria Simonelli, presidente del collegio dei revisori della Lega.
"Mi sembra si siano un po' incartati - aveva notato da Roma il n.1 del Coni, Giovanni Malagò, prima dell'inizio dell'assemblea di Lega -. La situazione del calcio non è semplice, mi sembra sotto gli occhi di tutti. È una situazione particolarmente atipica, anomala. Noi siamo pronti a dare una mano se necessario ma non ho alcuna intenzione di fare un braccio di ferro. Anche perché il calcio è fondamentale, ma c'è altro nella vita".
Nei conciliaboli fra dirigenti di Serie A a margine della riunione sono stati fatti altri nomi, l'impressione è che si cerchi un outsider ma non è escluso che venga riproposto Nicoletti. Serviranno ancora 14 voti: i club hanno infatti chiesto alla Figc di mantenere la maggioranza qualificata e non introdurre quella semplice a partire dal terzo scrutinio, come era previsto potesse accadere da venerdì per sbloccare l'impasse. Per il ruolo di ad della Lega restano in corsa Luigi De Siervo, ad di Infront, Tom Mockridge, ex Sky ora a Virgin Media, Marzio Perrelli di Hsbc, e Sami Kahale, ex manager di Procter & Gamble. Vanno eletti anche gli altri cinque consiglieri di Lega e i due consiglieri federali (uno potrebbe essere Lotito, l'altro Marotta). Alla fine Tavecchio ha parlato di "clima molto più disteso". A sentire il commissario di Lega, "i club hanno voglia di chiudere, da quello che posso osservare si arriverà al 7 dicembre con una conclusione". Non sono escluse sorprese.
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Elezioni federcalcio ancora nulla di fatto, tutto rimandato al 7 dicembre
Se non sarà trovato un accordo si andrà verso il commissariamento
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