
I sindaci di venti Comuni della provincia di Imperia tra Taggia e Ventimiglia hanno protestato in maniera collettiva contro l'Agenzia delle Entrate dopo i numerosi accertamenti notificati in questi giorni a Comuni e cittadini, relativi all'accatastamento dei fabbricati rurali.
"Come da termine ultimo indicato dal Decreto Legge 201/2011 - è scritto in una lettera sottoscritta dagli amministratori comunali - i sindaci e gli amministratori dei Comuni richiedono un intervento urgente da parte dell'Agenzia delle Entrate e del Ministero dell'Economia e delle Finanze che possa chiarire l'applicabilità delle sanzioni, in particolare verso quei soggetti che possiedono fabbricati rurali che hanno perso i requisiti di ruralità in data precedente al decreto".
Secondo i sindaci, infatti, oltre il 90% delle sanzioni applicate non sarebbe dovuto: "Per questo è necessario un chiarimento entro e non oltre i primi giorni del mese di gennaio al fine di evitare il decorso dei termini che comporterebbe l'applicazione delle ulteriori sanzioni previste". Concludono gli amministratori: "In ogni caso, nelle more dei richiesti chiarimenti, si richiede la sospensione dei termini. Queste sanzioni colpiscono soprattutto le fasce più deboli dei cittadini come i più anziani i quali, infatti, non hanno la possibilità di seguire correttamente l'iter burocratico per regolarizzare la loro posizione e si vedono, pertanto, costretti a pagare il minimo della sanzione prevista per non incorrere nel pagamento di eventuali maggiori sanzioni".
"Come da termine ultimo indicato dal Decreto Legge 201/2011 - è scritto in una lettera sottoscritta dagli amministratori comunali - i sindaci e gli amministratori dei Comuni richiedono un intervento urgente da parte dell'Agenzia delle Entrate e del Ministero dell'Economia e delle Finanze che possa chiarire l'applicabilità delle sanzioni, in particolare verso quei soggetti che possiedono fabbricati rurali che hanno perso i requisiti di ruralità in data precedente al decreto".
Secondo i sindaci, infatti, oltre il 90% delle sanzioni applicate non sarebbe dovuto: "Per questo è necessario un chiarimento entro e non oltre i primi giorni del mese di gennaio al fine di evitare il decorso dei termini che comporterebbe l'applicazione delle ulteriori sanzioni previste". Concludono gli amministratori: "In ogni caso, nelle more dei richiesti chiarimenti, si richiede la sospensione dei termini. Queste sanzioni colpiscono soprattutto le fasce più deboli dei cittadini come i più anziani i quali, infatti, non hanno la possibilità di seguire correttamente l'iter burocratico per regolarizzare la loro posizione e si vedono, pertanto, costretti a pagare il minimo della sanzione prevista per non incorrere nel pagamento di eventuali maggiori sanzioni".
IL COMMENTO
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