porti e logistica

Pitto: "Dal 2004 traffici raddoppiati con le stesse infrastrutture"
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 "Il porto di Genova dal punto di vista dell'innovazione digitale è all'avanguardia, sicuramente all'altezza dei porti del Nord Europa. Invece siamo sempre conosciuti per quello che accadeva 20 anni fa, per gli scioperi: sono luoghi comuni duri a morire". Alessandro Pitto, presidente di Spediporto, l'associazione degli spedizionieri genovesi a Interlaken in Svizzera alla 18^ edizione della Sea Freight Conference "New Challenge: Is security and hinterland connectivity - in peril?" organizzata dallo Swiss Shippers' Council, ha raccontato una realtà, quella del sistema informatico del porto di Genova, E-port, che molti operatori ancora non conoscevano, ancorati ancora al vecchio schema dello scalo inaffidabile.


"E' un sistema unico nel panorama italiano che garantisce efficienza e sicurezza. Abbiamo iniziato a lavorarci nel 2004 sull'onda delle code quotidiane e della congestione ai gate - dice -. Allora lo scalo movimentava 1.600.000 teus e i tempi di attesa per i camion potevano arrivare anche a 4 ore. Oggi il porto movimenta 2.600.000 teus, quasi il doppio, e il tempo massimo di attesa per un camion per "il giro terminal" è di 30 minuti". In un panorama in cui la realizzazione delle infrastrutture fisiche va a rilento, dalle opere nei terminal al Terzo Valico, l'informatica aiuta.

"A parità di infrastrutture grazie anche E-port il porto di Genova ha potuto quasi raddoppiare i volumi" continua Pitto. E l'informatizzazione ha migliorato anche la sicurezza. "Nessuno può dire di essere del tutto al sicuro dagli attacchi informatici. Ma rispetto ai processi cartacei c'è stato un miglioramento importante: oggi c'è un'anagrafe di tutti i trasportatori che accedono al porto di Genova, ad esempio, e verrà lanciata a breve un'applicazione per cui il trasportatore avrà un pin per ritirare il container, aumentando la sicurezza delle operazioni in porto".