politica

Intervista al giornalista candidato con i pentastellati
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 Gianluigi Paragone, il giornalista candidato a Varese con il Movimento 5 Stelle, spiega a Primocanale come è nato il rapporto con i 5 Stelle: “E’ una lunga storia, c’eravamo già intercettati nel dialogo sullo strapotere della finanza. Mi hanno chiesto di concretizzare il lavoro giornalistico all’interno delle istituzioni”.



Sulla bufera che ha travolto il movimento per le mancati rimborsi dei compensi di alcuni parlamentari Paragone risponde così: “Parliamo dello stipendio di quelle persone. Non possiamo parlare di rimborsopoli. Quei parlamentari hanno la piena titolarità di una remunerazione che gli viene loro riconosciuta. Per un patto morale, non per regole o leggi, per un patto morale fatto con i cittadini, si decide di dare la metà di questa retribuzione. Se non lo fai hai rotto un patto morale. Hai infranto un patto con i cittadini. Non c’è una violazione delle norme. Ma di qualcosa di etico. Li ammonisci, ma non per questo vale il principio che per questo non sei più inaffidabile”.



Paragone si è a lungo occupato nei panni di giornalista di economia e finanza, ma sull’Euro non si sbilancia: “Serve una lunga riflessione politica. E’ una discussione che non si può ridurre a un pari o dispari. Il rischio è quello di banalizzare un tema molto complesso con un titolo che diventa riduttivo che fa il gioco dei giornalisti e della comunicazione. Così com’è l’Euro non funziona. La ricetta di uscire dall’Euro è l’ultima delle opzioni possibili. Oggi che hai una Germania meno forte del passato, hai la possibilità di cambiare le regole del gioco. Converrà anche a loro”.