"Mi sembra più il tentativo di salvare una vecchia classe dirigente, perché poi leggo che dietro ci sono anche esponenti della giunta uscente, anche qualche ex Pd, un tentativo di salvare un ruolo che i liguri non gli hanno più dato. Io credo che tanti liguri ci abbiano dato fiducia anche per chiudere l'epoca cui Scajola si riferisce". Così Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, commenta a 'Voto o non voto?' su Primocanale l'auto-candidatura di Claudio Scajola a sindaco di Imperia.
"La prima cosa che mi viene da dire, con tutta la stima per Marco, è che sono passati i tempi in cui le candidature in Liguria si decidevano in casa Scajola - attacca il governatore - Uno che dice: 'Voglio dare una mano alla squadra, ma se non gioco capitano rompo la squadra', lei come lo definisce? Non credo sia uno che rema per l'unità del centrodestra".
L'ex ministro, nel presentare la sua candidatura, ha detto: "Non ho parlato di lista arancione o di lista Toti, ma di Forza Italia". Replica il presidente ligure: "La distinzione Toti-Forza Italia è totalmente manichea. Io ho parlato con Forza Italia, che fino all'ultimo secondo ha sperato che Claudio Scajola non facesse quest'uscita, inopportuna per il momento e per il metodo. Oggi chi ha a cuore la coalizione sta facendo campagna elettorale per la Camera e il Senato e non si preoccupa di cosa farà da grande, peraltro già abbondantemente cresciuto. Per fare una candidatura vincente bisogna aprire un dibattito, consultare gli alleati, sentire le forze politiche regionali e nazionali, e poi certamente sarà una candidatura legittima, se saremo tutti d'accordo. Claudio Scajola ha anche subito una persecuzione giudiziaria che me lo fa essere simpatico. Vuole offrirsi come candidato possibile? Bene, mettesse la sua candidatura sul tavolo".
Scajola ha poi garantito che farà un passo indietro se il nipote Marco, oggi assessore della giunta Toti, accetterà di confrontarsi con lui e dimostrerà di volersi candidare seriamente a sindaco. "Ma questo è 'C'è posta per te'? Un reality? A me sembra tutto un po' surreale - incalza Toti - Questa non è una cosa seria. Credo che i liguri guardino al futuro, a una giunta regionale fatta di persone quarantenni che stanno cambiando questa regione".
Sull'ipotesi di larghe intese col centrosinistra, infine, Toti ribadisce il suo no: "Spero ci sia un governo stabile e coerente scelto da elettori. Io voglio sperare che non ci siano transfughi e cambi di casacca. Larghe intese con Renzi? Toti non ci sarebbe, nel modo più assoluto. Non per ragioni personali, ma per il semplice fatto che ritengo che un governo di grande coalizione, perdipiù abborracciato magari con qualche espulso dei grillini aggiuntivo, sarebbe la cosa più disastrosa per il Paese. Quasi tutte le leggi bandiera di questa amministrazione sono state impugnate dal governo attuale che di fatto era quasi una larga coalizione. Non posso pensare di affrontare altri cinque anni in cui vengono impugnati i bilanci regionali, le leggi urbanistiche, i piani ambientali, le leggi sulle case popolari". E se così non fosse? "Resto a fare il governatore, cerchiamo di cambiare questa regione e il suo modello di sviluppo. Continuerò a fare esattamente questo".
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Toti a Primocanale: "Scajola candidato? È il tentativo di salvare la vecchia classe dirigente"
Larghe intese con Renzi? "Io non ci sto"
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