Max ci parli del suo progetto Alchemaya: “Questo è un progetto che nasce con l’idea di vestire i brani in maniera diversa, per questo c’è questa fusione sia degli argomenti delle narrazioni, legati a temi vari legati anche alla ricerca interiore, che vanno dallo storico, dalle leggende che possono essere prese così come sono anche senza andare oltre. C’è la fusione (Alchemaya: dal greco fondere insieme) di strumenti sinfonici con i sintetizzatori che sono strumenti elettronici che producono forme d’onda, inseriti per dare varietà e rendere questo album non puramente sinfonico, ma sintonico”
Il live è di un’importanza fondamentale nel tour Alchemaya: “Nasce da un progetto live, nato nei teatri d’opera, è stato già sperimentato live. Adesso ci saranno live molto importanti, come a Verona, le terme di Caracalla a Roma, l’anfiteatro di Taormina, l’organico orchestrale sarà molto importante. Anziché avere una orchestra sinfonica di 60 elementi, magari si può pensare ad averne 80 o più, per rinforzare lo spazio scenograficamente, ci sono luoghi dal fascino straordinario che riempirli con un orchestra sinfonica, sono convinto che creerà un impatto molto bello. Sono convinto che sarà un bel concerto”
Max Gazzè ha partecipato ben cinque volte al Festival di Sanremo, si aspettava di più o si considera troppo sofisticato per il pubblico di Sanremo? “Non mi aspettavo nulla dal Festival, non mi cullo mai sulle aspettative, ma quello che è stato ottenuto da questo festival va oltre le aspettative. Il brano è comunque diverso, suonato rispettando più lo stato istituzionale del festival, sfruttando solamente l’orchestra. E’ stato comunque apprezzato, al di la della posizione di classifica sanremese, aver ricevuto il premio Bigazzi come migliore composizione datomi direttamente da Josh Wesley, un musicista eccezionale, il carpire l’entusiasmo e la gioia nel darmi questo premio mi ha fatto capire che tutti gli orchestrali sono dei musicisti veramente straordinari, mi hanno premiato con questo bellissimo regalo che per me conta più di una vittoria.”
Quali sono le sirene di Max Gazzè di cui parla nella canzone presentata al Festival? “Le sirene sono tutte quelle cose che possono essere tanto belle quanto brutte, la sirena si trasforma, per cui l’importante è non trasformare le sirene da belle a brutte, questo è l’obiettivo un po’ di tutti.”
IL COMMENTO
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