Dal dibattito che abbiamo aperto sul Terzo Valico, dibattito che è nato dall’ipotesi di cancellare l’opera espressa da Luigi Di Maio e Alice Salvatore, tenendo conto del grande risultato elettorale dal Movimento 5 Stelle in Liguria oltre che nazionale, abbiamo rilevato due posizioni ben delineate tra coloro che ne hanno preso parte.
Tra coloro che propendono per il si ci sono due linee di pensiero: coloro che ritengono che si debba fare punto e basta ed altri che, visto proprio il risultato elettorale dei 5 stelle, considerano necessario fornire tutte le informazioni, che sino ad oggi sono mancate, per convincere l’opinione pubblica dei vantaggi che il Terzo Valico porterebbe a Genova e alla Liguria.
Ci sono poi i contrari all’opera che hanno espresso diverse perplessità’ alle quali cerchiamo di dare risposte.
Dobbiamo anche far presente come si e’ evoluto il risultato della rilevazione aperta a tutti sul sito di Primocanale (parliamo di rilevazione basata su un campione non scientificamente elaborato, non di un sondaggio): nelle prime dieci ore c’è stato il prevalere del sì con l'86%, successivamente un numero quasi univoco di persone contrarie all'opera è intervenuto, ribaltando l’esito finale che si e’ chiuso con il 55.74% di contrari e 43.36% favorevoli.
Noi interpretiamo questo dato come una grave mancanza di informazione e comunicazione su diversi punti. Ad oggi le motivazioni del “perché" si debba fare il Terzo Valico non sono chiare ai cittadini e neppure a molti soggetti del mondo imprenditoriale e politico della città. Le varie motivazioni di questo complicato puzzle non sono mai state raccolte in un documento di facile e comprensiva lettura per tutti.
C'è una raccolta firme ad esempio su Change.org per dire "sì al Terzo Valico": le adesioni crescono sempre di più verso quota 5000 ma appunto è una raccolta firme per il sì, non una spiegazione del “perché sì”. Rileviamo anche la posizione di Confindustria che dichiara "Sarebbe risibile, se non fosse che occuparsene distoglie tempo ed energia a cose oggettivamente più’ importanti" (LEGGI QUI)
Primocanale ritiene sia giusto parlarne, rispondere alle vostre domande giunte via Whatsapp e Facebook con lo scopo di aprire un dialogo settimanale con i cittadini e con i soggetti deputati a fornire informazioni complete.
Non rispondiamo ovviamente ad ogni singola domanda ma pensiamo di aver raggruppato diverse domande e già’ iniziamo a fornire alcune risposte:
Perché non migliorare le linee esistenti?
Le linee esistenti sono due. La linea dei Giovi è del 1854 e utilizzabile solo per il traffico passeggeri, mentre la sua parallela, denominata Succursale dei Giovi, è del 1889. Ambedue non sono a norma europea per la percentuale di pendenza (35 ‰ la prima, 17 ‰ la seconda) sagome delle gallerie non costruite per il passaggio di container ma merci sfuse.
Fu presa in considerazione l'ipotesi di scavare le attuali gallerie ma venne subito scartata perché avrebbe bloccato è, come bloccherebbe oggi, la circolazione di merci per un decennio e messo in crisi il traffico passeggeri per lo stesso periodo. I trasporti di merci pertanto si sarebbero dovuti effettuare unicamente via gomma ( camion, tir), con le conseguenti problematiche di traffico e inquinamento. Inoltre per modificare le sagome delle gallerie e le pendenze si sarebbe comunque dovuto modificare in modo rilevante il tracciato con costi comunque molto elevati.
È un’opera realizzata solo per la convenienza delle ditte?
Sono stati spesi decine e decine di miliardi di euro per l'alta velocità in Italia ed oggi sono attivi i collegamenti tra Torino, Milano, Venezia, Bologna, Firenze, Roma e Napoli. A questi investimenti abbiamo partecipato tutti noi liguri, anche se in maniera inconsapevole, ma sia chiaro che quegli investimenti sono stati effettuati con i soldi delle nostre tasse.
Ora che finalmente dopo decenni i finanziamenti sono stati integralmente stanziati e si possono completare i lavori, proprio noi vorremmo rinunciare ad un'opera pagata da tutto il resto d’Italia che consente benefici per la nostra regione? Non crediamo peraltro possibile che qualora i finanziamenti venissero sottratti al progetto del Terzo Valico, potrebbero essere destinati ad altre opere in Liguria. Ed ora e’ invece il momento più’ opportuno per ottenere anche il finanziamento per finire il raddoppio a ponente proprio perché ormai il Terzo Valico e’ interamente finanziato. In tal modo si chiuderebbe il collegamento dei tre porti di Rotterdam, Genova, Marsiglia.
Riguardo ai temi da alcuni esposti relativi a tangenti, interessi di associazioni criminali, costi gonfiati e l'equazione “grandi opere=grandi sperperi” non possiamo trovarci d'accordo. Nessuna opera oggi è sotto controllo più’ del Terzo Valico. Proprio dopo le inchieste, gli arresti del 2016 tutta l’opera e’ sotto la lente d’ingrandimento della magistratura, del commissario del governo Iolanda Romano e del commissario del Cociv, nominato dal prefetto di Roma, Marco Rettighieri.
Non si può evitare di fare grandi opere per paura della corruzione o di sperperi di denaro: riteniamo che le opere utili debbano essere realizzate e controllate adeguatamente.
Ci sono certamente ancora moltissimi temi da affrontare e siamo disponibili con tutti a dibatterne, noi lo consideriamo un dovere per il nostro modo di interpretare l’informazione e di rispettare tutti coloro che desiderano capire il perché di un’opera certamente di primaria importanza per tutto il nostro territorio ma ricordiamolo di interesse nazionale ed europeo.
Vi invitiamo a continuare con noi il dibattito e a inviarci le vostre domande attraverso Facebook o Whatsapp al 3476766291 a cui risponderemo settimanalmente.
Con la collaborazione di Maurizio Rossi, editore di Primocanale e membro della commissione Ottava del Senato (trasporti, lavori pubblici, comunicazioni) nella XVII legislatura
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