
"Quando il sindaco Bucci, a novembre mi pare, mi chiamò nel suo ufficio per dirmi di organizzare Euroflora ai parchi, pensavo intendesse nel 2019, invece... intendeva cinque mesi dopo" scherza, ma neppure troppo, Surace. Lui ha in mano il coordinamento. "Però bisogna ammettere che anche se avessimo avuto più tempo, alla fine, non avremmo potuto comunque accogliere più espositori perché qui ai parchi, gli spazi, sono meno della metà di quelli che avevamo alla Fiera".
Le addette alla sicurezza presidiano i cancelli e respingono gentilmente i visitatori che si presentano, come la famigliola con bimbi al seguito, che quasi ci scappa una lacrima quando gli viene detto che niente prati oggi “ma c’è una bella passeggiata a mare qua sotto” suggeriscono le addette alla sicurezza “e per fortuna che c’è”, sospirano, capendo la delusione di chi arriva. Per non parlare degli anziani nerviesi che non se la danno ad intendere che non si entra per due mesi, o della signora russa, guida alla mano. O della mamma che voleva portare i bimbi al parco giochi interno, e che ne dovrà fare a meno per un po’ (e vaglielo a spiegare ai pupi urlanti...).
Dentro c’è tutto un mondo che si muove: gli espositori liguri che sondano Il terreno mappe alla mano. Si parla di irrigazione, di terra da muovere ma guai se lo sente Aster che a Live road aveva tuonato: “Nulla si tocca, nulla si pianta, sarà tutto in vaso”. Ma c’è da giurare che la trattativa in questo senso non è chiusa. Lo si capisce dallo sguardo “furbetto” di Paolo Corsiglia della Camera di Commercio. Che ammette lo sforzo economico della Regione per aiutare gli espositori che si affacciano con entusiasmo alla esposizione. Anche se i nodi da sciogliere sono ancora tanti. Come l’accessibilità dei camion carichi di materiale che arriveranno.
(Continua)
IL COMMENTO
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