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Una lunga storia che ha portato l'Istituto ad essere un centro di eccellenza a livello nazionale nella riabilitazione dei disabili visivi è stato spiegato oggi dai responsabili. Una realtà, ha detto il direttore Simone Torretta, conta 187 dipendenti, circa 400 utenti che usufruiscono dei servizi oltre a 155 anziani; 44 pazienti psichiatrici; oltre 30 pluridisabili adulti, ospitati giorno nelle residenze dedicate e nel centro diurno.
In 150 anni l'Istituto è cresciuto e si è evoluto ma la missione è la stessa dettata nel 1868 dal fondatore ha ricordato il presidente Claudio Cassinelli: "consentire a ciechi e ipovedenti il massimo livello di autonomia personale e di integrazione nella società. Le forme, ovviamente, sono diverse, ormai, da oltre 50 anni, i nostri ragazzi non sono più in collegio ma frequentano le scuole di tutti e questo è un grande passo avanti. A questo si aggiungono i servizi di riabilitazione convenzionati con il servizio sanitario nazionale e questo ci consente di intervenire a tutto campo, dai neonati agli anziani".
A questo si aggiungono anche altre esperienze, come quelle sulla pluridisabilitá, con oltre 25 specialisti, e la sperimentazione delle cure per i bambini autistici. "Il Chiossone rappresenta per la città di Genova un' eccellenza - ha spiegato Francesca Fassio, assessore alle politiche socio-sanitarie del Comune di Genova - e dobbiamo sempre di più interagire con questa realtà che lavora con tutte le fasce di età e si occupa ormai non soltanto di persone con gravi problemi visivi".
IL COMMENTO
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