Era il 31 maggio del 1988 quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) lanciò la prima Giornata Mondiale senza Tabacco. “Tabacco o Salute” era lo slogan di allora, a sottolineare come non sia possibile conciliare le due cose: se si vuol essere sicuri di non compromettere la propria salute, il fumo è un comportamento da evitare del tutto.
Quest’anno, per il trentennale, il punto focale dell’attenzione è sul cuore e il suo benessere. Uno su cinque di tutti i malati di cuore lo è perché fuma, un costo economico per la società e di sofferenza individuale che non possiamo più accettare. Rispetto agli anni cinquanta e sessanta, il numero dei fumatori in Italia è diminuito, ma ancora oggi un italiano su quattro è un fumatore: ciò significa più di dieci milioni di concittadini.
Si incomincia fumare troppo presto, da adolescenti, quando la maturità per decidere se provare o meno non c’è e soprattutto quando il cervello è ancora più sensibile alle dipendenze. Si perché il fumo di tabacco è una dipendenza, con caratteristiche del tutto simili a quella per le droghe “cosiddette pesanti”. E quindi fumare fa molto male. E lo sanno proprio tutti. Smettere è molto difficile, non impossibile ma molto difficile. Come per tutte le dipendenze, per qualcuno “far da soli” può non essere sufficiente, ci vuole un aiuto.
Il sistema sanitario offre vari livelli di aiuto e supporto, a partire dal proprio Medico
di Medicina Generale. Quando questo non è sufficiente ci si può rivolgere ad
uno dei centri antitabacco della ASL, dove è possibile trovare personale medico
e infermieristico specializzato che valuterà quale sia il programma di
trattamento di disassuefazione più adatto.
E tra i vari trattamenti disponibili oggi vi sono dei farmaci molto efficaci dei quali si sta valutando in questi giorni la rimborsabilità proprio perché smettere di
fumare è un investimento per la salute che conviene a tutti, al fumatore che
guadagna in benessere e allo stato che risparmia sulle cure per le malattie di
cuore e dei polmoni. Per accedere ai centri antitabacco di ASL 3 è sufficiente una richiesta del proprio medico di medicina generale e la prenotazione di una visita antitabacco a qualunque sportello CUP aziendale.
Sarà possibile avere una valutazione specialistica cui potrà seguire un programma
individualizzato di disassuefazione che accompagnerà la persona con controlli
periodici fino a quando non sarà trascorso un anno dall’ultima sigaretta fumata
e ci si potrà finalmente considerare ex fumatori.
Dott. Piero Clavario, Responsabile Centri Antitabacco e Responsabile S.S.D. Cardiologia Riabilitativa Asl3
salute e medicina
Il 20% dei malati di cuore è un fumatore, aumentano gli adolescenti che consumano tabacco
In Italia oltre dieci milioni di persone che fumano
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