
Per la morte di Martina Rossi sono imputati due aretini che occupavano la camera d'albergo dal cui balcone volò giù la studentessa, Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi imputati di averne causato la morte in conseguenza di un tentativo di stupro. Oggi in aula i consulenti di parte civile hanno dimostrato, attraverso foto giudicate molto crude (da qui la decisione di chiudere le porte dell'aula), come i segni rilevati sul corpo di Martina dopo la caduta siano incompatibili con lo scenario del suicidio.
I consulenti della famiglia, in base a una serie di complessi calcoli cinetici sulla traiettoria, hanno escluso il gesto volontario. Almeno un paio di fratture, al sopracciglio e alla mandibola sembrano incompatibili con l'ipotesi del suicidio. In particolare, quella alla mandibola sembrerebbe il risultato di un trauma specifico non legato alla caduta da sei piani.
IL COMMENTO
Ti ricordi Sergio Castellaneta, un anticipatore populista e non solo
Sindacalista aggredito, Genova merita di sapere la verità