
Durante l'incontro tra sindacati e vertici aziendali a Genova i rappresentanti di categoria pretendono di sapere qual è la situazione dell'azienda rispetto a quanto sta accadendo al gruppo attivo nei buoni pasto che da tempo non paga più le aziende convenzionate. "C'è molta preoccupazione e vogliamo sapere come la situazione si sta ripercuotendo nell'azienda" spiega ancora Poli.
Nel frattempo il sostituto procuratore Patrizia Petruzziello e il procuratore aggiunto Francesco Pinto hanno aperto un fascicolo d'infdagine e ora attendono l'esito delle verifiche che la guardia di finanza sta terminando nelle sedi genovesi e negli uffici in Italia. Le ipotesi di reato che potrebbero essere formulate nelle prossime settimane vanno dalla bancarotta fraudolenta alla truffa ai danni dello Stato o, ancora, alla frode in pubblica fornitura.
Al vaglio ci sono i conti delle tre società principali del gruppo - La Qui!Business, la Qui!Group e la Qui!Service - e della ragnatela di aziende da queste controllate, in buona parte operanti nel settore come QUI! Financial Services, Welfare Company e Paybay ma anche agenzie immobiliari, ristoranti e pasticcerie.
Obbiettivo dei controlli è capire se non ci siano state distrazioni di denaro tra le diverse società. I militari della guardia di finanza acquisiranno nelle prossime settimane anche la documentazione riguardante il contratto di fornitura con la Consip, risolto a metà luglio per la fornitura di ticket ai dipendenti della pubblica amministrazione di Liguria, Piemonte, Lombardia, Valle D'Aosta e Lazio.
IL COMMENTO
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