cronaca

Nulla di fatto dopo l'incontro con i sindacati
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E' un silenzio assordante quello dei vertici della Qui Gruop. Ieri l'incontro con i sindacati non ha dato esiti e la preoccupazione tra i dipendenti continua a crescere. I dipendenti del gruppo attivo nei buoni pasto volevano certezze sul proprio lavoro e sul futuro dell'azienda che fa capo a Gregorio Fogliani. Certezze che non sono arrivate e hanno lasciato intatta la preoccuppazione negli oltre 300 dipendenti genovesi del gruppo.


L'azienda si è limitata attraverso una nota a dire essere al lavoro per trovare una soluzione alle problematiche emerse in queste settimane in tempi brevi. "Gli obiettivi - rimarca l'azienda - sono tutelare i dipendenti e i titolari di buoni pasto, oltre a quello di salvaguardare la collaborazione con la rete degli esercenti e clienti nostri partner".


I sindacati hanno chiesto un nuovo incontro la prossima settimana per avere delle risposte che ieri non sono arrivate. Se dovessero continuare a non esserci sono già pronte le contromosse. La prima è quella di chiedere un incontro alle istituzioni locali e non solo per fare chiarezza sul futuro dell'azienda. Il gruppo di Fogliani è finito nell'occhio del ciclone dopo lo strappo deciso dalla Consip (la centrale acquisti della pubblica amministrazione italiana) per la fornitura dei buoni pasto a diversi enti locali, Regione Liguria inclusa. Inadempienze contrattuali del gruppo che hanno portato molte società convenzionate ad agire per vie legali. E intanto la procura genovese ha aperto un fascicolo per fare luce su quello che sta accadendo. 

Da una parte un debito che secondo le stime si aggirerebbe sui 32 milioni di euro e la guardia di finanza intenta a leggere le carte. Dall'altra gli stipendi ai dipendenti che regolarmente vengono versati sui conti. Nel mezzo una vicenda poco chiara che lascia preoccupate centinaia di famiglie. 

Un cartello fisso all'ingresso superiore di via XX Settembre a Genova però spiega che gli uffici della Qui Group resteranno chiusi per tutto il mese di agosto. Si riapre a settembre. Sempre ieri, subito dopo l'incontro tra sindacati e azienda, è stata la volta dell'assemblea dei dipendenti. Bocche cucite e nessuno tra i lavoratori che ha voglia di parlare e di esprimere il proprio pensiero. Sarebbe rischioso sbilanciarsi. Resta però l'attesa, la voglia e la necessità di capire che ne sarà del futuro del Gruppo e dei posti di lavoro.        
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