cronaca

Si è salvato dopo un volo di quasi 40 metri
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"Sembrava un film apocalittico" così il portiere del Legino e vigile del fuoco Davide Capello, uno dei sopravvissuti alla tragedia di Ponte Morandi. La sua macchina ha fatto un volo di 40 metri. Lui si è fatto solo qualche graffio, ma torna con la mente e la voce torna a quei drammatici momenti e li racconta dettagliatamente: "Andavo a Genova, avevo appena superato la galleria, avrò fatto 200 metri. Poi ho sentito un rumore sordo. Davanti a me le macchine che cadevano nel vuoto. Sono volato giù anche io, poi a un certo punto la mia macchina si è fermata".

Il racconto drammatico di Davide va avanti, lui che ha giocato anche nel Cagliari e nel Savona, vive da 5 anni in Liguria si è salvato ma in quei momenti ha temuto davvero di non farcela: "All'inizio ho pensato di morire, mi sono detto che era finita.  Ho capito subito che il ponte stava crollando. Quando mi sono fermato dopo il volo ho tenuto una certa lucidità: ho chiamato i soccorsi, ho chiamato il commando di Savona. Non sapevo se restare in macchina o uscire. C'era un silenzio incredibile. Poi sono venuti a prendermi, saranno passati 10 minuti ma non ho certezza, il tempo sembrava infinito. Avevo paura che qualcosa mi cadesse in testa dall'alto. Poi , dopo che mi hanno salvato e messo in sicurezza, ho chiamato i miei parenti per rassicurarli. Ringrazio tutti per l'affetto dimostrato, sono veramente un miracolato".

Poi Davide manda un messaggio di speranza a una città, una regione che in queste ore soffre per la tragedia che l'ha colpita al cuore: "Sono sardo ma in questi anni in Liguria ho imparato a conoscere genovesi e liguri sono forti e lo dimostrano soprattutto quando succedono fatti di questo genere, ci si unisce ancira di più. Si rialzerà velocemente" conclude Davide.