cronaca

Dopo i danni provocati dalla tempesta di mare, pioggia e vento
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Dopo l'ultima ondata di maltempo che ha colpito duramente anche la Liguria torna d'attualità il tema della sicurezza ambientale. Proprio ieri riccorreva il settimo anniversario dalla tragica alluvione che colpì Genova nel 2011. In quella occasione persero la vita 6 persone.


Le opere di messa in sicurezza sul Fereggiano e il Bisagno, tragici protagonisti di quelle giornate, vanno avanti. "Intorno al 2022, se non ci saranno intoppi, saranno finiti i grandi cantieri su Bisagno e Fereggiano - spiega il governatore della Liguria Giovanni Toti -. Ma quello che è accaduto nell'ultima settimana ci fa rendere conto che le alluvioni non sono gli unici pericoli e che dovremo ragionare anche su opere di protezione sul lato mare".


I danni provocati dalla tempesta solo a Genova sono quantificabili in 20 milioni di euro
. Ma è l'intera Liguria a essere stata devastata dalla forza della natura: un mix di mare, vento e pioggia che ha provocato allagamenti e frane. Un morto ad Albisola Superiore. Famiglie isolate e costrette per giorni a stare senza energia elettrica, alcune abitazioni isolate, strade bloccate e messe fuori uso. Portofino irraggiungibile se non via mare e il porto di Rapallo letteralmente spazzato via dalla forza delle onde.


Danni quantificabili in centinaia e centinaia di milioni. Dal governo la Liguria attende un aiuto economico importante. Finanze utili a ripristinare i danni ingenti causati dal maltempo e non solo. Lo sguardo dalla Regione e dai tanti Comuni colpiti è rivolto soprattutto alle opere di messa in sicurezza utili a evitare, o quantomeno limitare, i danni provocati dalla furia della natura. Sono soprattutto i piccoli comuni a soffrire, sia quelli della costa che quelli dell'entroterra. Da loro arriva un accorato appello a non lasciarli soli. "Negli ultimi anni infatti - denunciano i primi cittadini - le risorse che arrivavano dall'amministrazione centrale si sono dimezzate e per noi è difficile far fronte alle emergenze. La conseguenza è che siamo stati costretti a ridurre gli organici". E così per i tanti piccoli amministratori locali diventa complicato anche gestire le fasi di normale manutenzione di rivi e torrenti.  

Il premier Giuseppe Conte parlando del maltempo che ha colpito non solo la Liguria ma buona parte dell'Italia (da Nord a Sud Isole comprese) ha già rassicuato garantendo un intervento politico ed economico rapido per far fronte ai pesanti danni: "Stiamo esaminando tutte le richieste pervenute. Stiamo facendo un esame contabile delle somme esatte disponibili. Sicuramente, poi, le dovremo integrare". Il ministro dell'Interno Matteo Salvini è sulla stessa lunhezza d'onda e ha già annunciato che sono immediatamente pronti 250 milioni destinati a tutte le aree italiane colpite dal maltempo. Ma per far fronte a tutte le emergenze e rischi idrogelogici in cui si trova il paese serviranno circa 40 miliardi di euro precisa il ministro della Lega. Una cifra monstre che il sistema Italia fatica a trovare con il debito che continua a salire e la scure dell'Ue sempre dietro l'angolo. Così contro il dissesto idrogeologico il governo targato Lega-M5s sta cercando di ritagliare dal bilancio una cifra pari a un miliardo di euro.   

L'obiettivo per i sindaci Liguri è avere al più presto a disposizione le risorse utili a finanziarie le opere di messa in sicurezza del territorio contro il rischio alluvione. Ma non solo, oltre alle manutenzioni, sono chiesti anche interventi per quanto riguarda la prevenzione per quanto riguarda i danni provocati dalle mareggiate e dalla forza del vento.       



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