Sono 27 i milioni di euro stanziati dal Governo all'interno del decreto Genova per la cassa in deroga. Una cifra che, assieme ai 3 milioni di contributi una tantum di 15 mila euro per circa 200 lavoratori autonomi e partita iva, dovrebbe soddisfare tra le 1500 e le 1700 richieste.
Pochi secondo i sindacati che stimano tra i 2000 e 2500 i lavoratori potenzialmente coinvolti dalla crisi dovuta al crollo di Ponte Morandi.C'è la durata della misura di 12 mesi giudicata troppo limitata rispetto ai 24 mesi chiesti dai sindacati confederali.
E allora Cgil, Cisl e Uil attendono una convocazione da parte dei commissari Toti e Bucci i quali potrebbero riunirli già la prossima settimana per cominciare ad affrontare il problema. Un ulteriore richiesta d'attenzione arriva dalla Cisl. Il timore del sindacato è infatti che la cassa in deroga sia usata impropriamente da aziende che avevano problemi occupazionali che non hanno nulla a che vedere con la tragedia del 14 agosto scorso.
Ma c'è di più. "Spiegheremo, a chi pensa che la cassa in deroga sia una sorta di contributo usa e getta, che in realtà si tratta di un sostegno alle imprese che si impegnano a mantenere i posti di lavoro e a non licenziare al termine della sospensione" ha spiegato Luca Maestripieri, segretario della Cisl Liguria.
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Decreto, il nodo della cassa in deroga: "Sia più inclusiva, ma anche più rigorosa"
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