Sono i numeri di Fabio Quagliarella, che alle soglie dei 36 anni – li compirà il 31 gennaio – sembra vivere non solo una seconda giovinezza ma anche il momento più brillante della sua lunga e itinerante carriera. Il capitano della Samp i gol li ha sempre realizzati, ovunque e con qualunque maglia, ma mai con questa straordinaria continuità.
Sabato con l’Udinese, al di là dell’importanza della partita per la formazione di Giampaolo, i compagni cercheranno di fare di tutto per aiutare Quagliarella ad entrare nella leggenda del calcio. Sarebbe il giusto riconoscimento per un giocatore che, nella fase della piena maturità, ha dovuto confrontarsi con una situazione extra campo dolorosa e complessa.
Non è un caso che dopo la condanna dello stalker che aveva destabilizzato l’uomo Quagliarella, prima ancora che l’atleta, Fabio è rifiorito, seminando anche qualche rimpianto per ciò che poteva essere e non è stato. Chissà che la ciliegina non possa arrivare da Roberto Mancini, che della Sampdoria è il bomber principe. L’attuale commissario tecnico azzurro ha già lasciato intendere di stare pensando ad una richiamata in Nazionale di Fabio Quagliarella, il quale con la maglia dell’Italia vanta già venticinque presenze e sette reti. Nonostante i 36 anni, il capitano della Sampdoria è di gran lunga più forte, oltre che esperto, dei vari Belotti, Immobile, Zaza, Balotelli, che hanno indossato senza fortuna la maglia di centravanti della Nazionale negli ultimi tempi.
La doppietta di Firenze – con un calcio di rigore potente e deciso ed una giocata in area da centravanti autentico – hanno riportato alla ribalta Fabio Quagliarella, l’uomo dei record, di longevità ma non solo. La Samp gli ha prolungato il contratto da calciatore sino al 2020, ma per lui potrebbero schiudersi, speriamo il più tardi possibile, anche le porte di una carriera da dirigente. Ma il futuro per ora può attendere e si chiama soltanto Udinese e il sogno dell’undicesimo gol consecutivo.
IL COMMENTO
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