I coniugi Renzi agli arresti domiciliari, così Genova entra nell'inchiesta

Gli intrecci genovesi della famiglia Renzi partono da lontano ma ultimamente trovano l'apertura di un fascicolo della procura di Genova per l'impiego di lavoratori clandestini nella società Arturo Srl di Tiziano Renzi oggi in liquidazione.

Il passato racconta però che nel 2016 dopo 22 mesi di attesa si era chiusa con l’archiviazione l’inchiesta della procura di Genova che vedeva indagato Tiziano Renzi per bancarotta fraudolenta per il crac della Chil post, la società di distribuzione e marketing fallita nel 2013.

Dalle indagini, scriveva il giudice nelle 20 pagine di motivazione, non era emersa alcuna responsabilità di Tiziano Renzi nel fallimento della società.

Ora nella vicenda che ha portato Tiziano Renzi ai domiciliari dopo le indagini della Guardia di Finanza di Firenze riemerge un altro lato genovese. Quello di Mariano Massone, il cui padre era rimasto coinvolto nella vicenda Chil.

Mariano Massone, 48 anni originario di Campo Ligure, ha già patteggiato 26 mesi di reclusione per bancarotta fraudolenta. Ha già all’attivo la chiusura di tre società e cambiali in protesto per oltre 250 mila euro.

I rapporti tra Massone e Renzi Senior sono vecchi e risalgono almeno al 2004 quando Massone fonda una società, la Mail Service con sede legale a Firenze allo stesso indirizzo della Chil srl di Renzi.

Massone sarebbe così diventato l'uomo che si occupava di gestire alcuni affari in Liguria per conto del padre dell'ex premier.Ora proprio per Massone arrivano gli arresti domiciliari, come per i coniugi Renzi, perché vicepresidente di una delle cooperative che secondo l'accusa sarebbero state fatte fallire dopo averne svuotato le casse.

Il Gip del tribunale di Firenze spiega che «sussiste il concreto ed attuale pericolo che gli indagati commettano reati della stessa specie di quelli per cui si procede (tributari e fallimentari)".

(foto Ansa)