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Il curioso destino di un presidente che divide la propria tifoseria. E Vialli si allontana
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Contestato da una parte dei tifosi blucerchiati, che si identificano nei gruppi organizzati Cattivi Maestri, Fedelissimi, Federclubs, Fieri Fossato  ,Molesti, Struppa ’86, Ultras Tito e Valsecca. Sopportato dal resto del pubblico, forse la maggioranza silenziosa. Addirittura amato dalla cosiddetta intellighenzia genovese, rappresentata da imprenditori e politici.


E’ il curioso destino di Massimo Ferrero, il presidente in grado di dividere gli stessi sampdoriani, tra chi lo disprezza e chi invece lo ammira. E’ indubbio che il cuore pulsante della Sud sia da tempo ostile al Viperetta, a cui vengono rimproverate sia le uscite mediatiche all’insegna dello scarso rispetto per la Sampdoria sia le accuse rivolte alla stessa Gradinata di essere popolata da quattro indegni scappati di casa, come accaduto dopo la partita con il Napoli. Sit in sotto la sede, cori allo stadio, striscioni fuori dai cancelli e lungo via del Piano, comunicati e volantini al vetriolo: la contestazione a Ferrero negli ultimi mesi ha preso forma così e non sembra proprio destinata ad attenuarsi, anzi.


In mezzo ci sono i tifosi cosiddetti non organizzati, coloro che frequentano abitualmente il Ferraris, disertano altrettanto abitualmente le trasferte, incarnano insomma l’abbonato medio: un po’ infastidito dai comportamenti sui generis del presidente, ma tutto sommato tollerante nei suoi confronti in virtù dei discreti risultati assicurati in questi anni: un settimo, un quattordicesimo e due decimi posti, accompagnati da bilanci in attivo. Ancorché resti da verificare, in sede giudiziaria, se ciò significhi automaticamente anche bilanci in ordine.


Infine, ci sono gli imprenditori e i politici, coloro che stravedono per Ferrero, al punto da elargirgli la Sampdoria, come nel caso di Edoardo Garrone, o da premiarlo con cene, targhe e riconoscimenti vari, come hanno fatto nei giorni scorsi a Roma i parlamentari  dal cuore blucerchiato: Edoardo Rixi, Sandro Biasotti, Roberto Bagnasco, Sara Foscolo (nella foto). Tutti “pazzi” per Ferrero, al pari del governatore Toti e del sindaco Bucci, quest’ultimo in procinto di concludere con il presidente della Sampdoria un importante accordo sulla concessione dello stadio di Marassi insieme con il Genoa.


D’altronde, la città dopo le gestioni Garrone sul fronte blucerchiato e Scerni su quello rossoblù, si è rivelata avara di attenzioni nei confronti delle società di calcio genovesi ed avere un “foresto” che se ne faccia carico rappresenta, per l’intellighenzia genovese,  di per sé un importante elemento da preservare. E di questo va dato atto a Ferrero, che ha dichiarato di lavorare 24 ore su 24 per la Sampdoria.


In questa situazione Massimo Ferrero, er Viperetta, vola alto e schiva il sasso. Vialli e i Fondi possono attendere.