
Prima c'era la solo la data, fissata per sabato 9 marzo, ora c'è anche ufficialmente un orario. "Cercheremo di fare tutto tra le 10.50 e le 11.15, in quell'orario infatti c'è una finestra rispetto al passaggio dei treni nella ferrovia" ha spiegato Danilo Coppe della Siag, la ditta di esplosivistica civile incaricato della distruzione dei piloni del Morandi.
Roberto Tedeschi, l'architetto responsabile del procedimento incaricato dal commissario straordinario Marco Bucci ha spiegato: "Ci sono due raggi d'azione, un primo di cento metri dove potranno esserci solo i tecnici, e l'altro di 250 metri che sarà off limits per tutti i cittadini, in questo caso le strade che rientrano nel raggio resteranno chiuse. Si tratta di un'operazione che durerà pochi minuti, poi si potrà procedere alla riapertura". Chiuderanno dunque via 30 Giugno, corso Perrone, via Perlasca con l'incrocio con via Campi e una porzione di territorio a sud in un'area dove si trovano un terzo delle aree di Spinelli.
La pila collasserà in modo verticale per finire su una sorta di 'cuscino' di detriti sistemato per mitigare le vibrazioni da caduta al suolo. Il termine tecnico corretto dell'intera operazione è 'demolizione controllata'. Un lavoro che nel suo complesso inizierà venerdì e si concluderà come detto sabato mattina. Per la demolizione saranno utilizzate 250 microcariche di dinamite sfasate temporalmente di circa 25 millisecondi. "Le polveri inerti che si solleveranno spariranno in circa 2 minuti" ha spiegato ancora Coppe.
Per ragioni di sicurezza sono stati montati dei pannelli in legno a protezione delle vetrate dello stabilimento Ansaldo. Sul pilone sono state posizionate delle reti di color marrone che hanno il compito di evitare che possibili schegge vengano proiettate a distanza. Nel cantiere saranno presenti anche i cannon fog, un macchinario speciale che emette un potente getto di aria e acqua nebulizzata, utile a limitare la diffusione delle polveri a cielo aperto dopo l'esplosione.
IL COMMENTO
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