
I detriti a cui si fa riferimento riguardano per lo più la montagna di macerie stoccate nella cosiddetta “penisola” che staziona attualmente a San Biagio, in Valpolcevera e quello per le prime due travi tampone smontate e calate a terra e che, per ora, erano rimaste in area di cantiere, nella parte ovest.
Il dissequestro è arrivato in base alle verifiche avvenute nell’ambito delle indagini. Tedeschi ha anche affermato che, sempre dalla procura, è arrivata l’autorizzazione per i tecnici a operare sui resti delle pile 10 e 11, quelle strallate, e per le quali si stanno costruendo torri di supporto in modo da permettere di poter essere percorse da operai e mezzi di lavoro.
IL COMMENTO
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