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Il quadro nazionale per la scuola:
Le domande di pensionamento presentate dai docenti con i requisiti ordinari e con quota 100 ammontano a 31.408, ovvero circa 6 mila in più rispetto allo scorso anno. Il numero è indicativo per capire quante cattedre vacanti possono esserci con l’avvio del nuovo anno scolastico, qualora le istanze fossero tutte accolte dall’Inps. Nel dettaglio sono state presentate 15.190 domande in tutta Italia entro dicembre e quindi con i requisiti ordinari. A febbraio con la quota 100 le domande ammontano a 16.218. Di queste 397 provengono dall’Abruzzo; 194 dalla Basilicata; 692 dalla Calabria; 1.483 dalla Campania; 1.158 dall’Emilia Romagna; 335 dal Friuli Venezia Giulia; 1.055 dal Lazio; 524 dalla Liguria; 2.300 dalla Lombardia; 525 dalle Marche; 93 dal Molise; 1.181 dal Piemonte; 1.254 dalla Puglia; 686 dalla Sardegna; 1.725 dalla Sicilia; 971 dalla Toscana; 256 dall’Umbria; 1.389 dal Veneto.
Le domande di uscita presentate dal personale amministrativo, tecnico e ausiliario ammontano invece a 8.478. Sono stati 4.448 gli Ata che hanno chiesto di andare in pensione con i requisiti ordinari (legge Fornero) e 4.030 quelli che hanno usufruito della nuova quota 100 (62 anni+38 di contributi). Anche in questo caso le domande dovranno essere accertate e accolte dall’Inps. Nel dettaglio sono state 100 le domande di pensionamento con quota 100 presentate in Abruzzo; 57 in Basilicata; 161 in Calabria; 362 in Campania; 303 in Emilia Romagna; 84 in Friuli Venezia Giulia; 260 nel Lazio; 126 in Liguria; 592 in Lombardia; 135 nelle Marche; 28 in Molise; 306 in Piemonte; 246 in Puglia; 172 in Sardegna; 402 in Sicilia; 246 in Toscana; 51 in Umbria; 399 in Veneto.
IL COMMENTO
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