cronaca

Il bilancio del pomeriggio di tensione: sei feriti e due manifestanti arrestati
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Saranno processati questa mattina per direttissima i due antagonisti arrestati ieri dalla polizia dopo gli scontri in piazza Corvetto a Genova. Un piccolo guppetto di manifetsanti ha aspettato la decisione davanti al Tribunale del capoluogo, circa venti persone sono rimaste fuori dall'ingresso in attesa di notizie. E quello di ieri è stato un vero pomeriggio di tensione che ha visto il centro città paralizzato, con negozi chiusi (qualcuno ha subito anche dei danni) a causa della contromanifestazione degli antagonisti contro il comizio organizzato da Casapund del candidato Mori in piazza Marsala.


Il bilancio finale parla di sei feriti, due poliziotti, un carabiniere, un giornalista di La Repubblica, Stefano Origone, e due manifestanti, con il giornalista colpito dagli agenti nel corso di una carica. La tensione è salita intorno alle 18 con i manifestanti che si sono avvicinati alla zona rossa creata dalla polizia attorno alla piazza. Lanci di bottiglie e pietre, gli agenti della polizia hanno reagito con i lancio di lacrimogeni. Alcuni manifestanti sono saliti all'Aquasola e da lì hanno iniziato a lanciare pietre. Con la polizia, circa trecento agenti impegnati a presidiare l'area, che hanno iniziato le caricare di alleggerimento.


"Non abbiamo reagito - ha spiegato il questore Vincenzo Ciarambino -, abbiamo atteso con pazienza, abbiamo esercitato le attività di alleggerimento per liberare la piazza. Piazza Marsala è stata indicata tra i siti elettorali e tra le piazze di Genova dove possono essere fatti i comizi elettorali. In campagna elettorale i comizi non si vietano a nessuno". Pesanti le dichiarazioni del governatore Toti su quanto accaduto con il presidente della regione che ha sottolineato: "A me sembra davvero uno strano modo di difendere la democrazia prendere a sassate chi lavora per la nostra sicurezza e paralizzare una città per protestare contro venti (venti contati) sciagurati che dicono scempiaggini in una piazza".


Accuse dalle opposizioni sono state rivolte al sindaco di Genova Marco Bucci per aver concesso la piazza al comizio di Casapound con il primo cittadino che ha replicato: "Incomprensibile che si possa dire che la colpa di quanto accaduto sia del sindaco e della sua maggioranza: mi viene quasi da ridere. Di questo passo - aggiunge Bucci - potranno anche arrivare ad accusarmi quando la pioggia batterà troppo forte o per il caldo record in estate... Ho già spiegato come non sia mio compito quello di vietare comizi in campagna elettorale a liste che ogni cittadino troverà regolarmente sulla sua scheda. Non sono io deputato a dire chi si può candidare e chi no, chi può usufruire di una piazza e chi no".


Intanto interviene anche il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi che su quanto accaduto ieri in centro ha spiegato: "E' assurdo che accadano fatti del genere. Il giornalista Origone era in piazza a svolgere il suo lavoro di cronista in modo pacifico e non so come possa essere stato scambiato per un facinoroso. Esprimo la mia più forte solidarietà - ha detto ancora Cozzi - e il rammarico forte perché è inconcepibile quanto successo". Tra gli antifascisti genovesi ci sarebbero stati anche alcuni anarchici della cosiddetta 'ala dura' di Milano e alcuni 'non italiani'.