cronaca

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 E' attesa oggi la sentenza a Genova per il processo 'spese pazze' in Regione Liguria che vede coinvolto anche l'attuale viceministro alle Infrastrutture e trasporti, il genovese Edoardo Rixi, all'epoca consigliere in regione. I fatti risalgono al biennio 2010-2012. Il procuratore della Repubblica ha chiesto per Rixi una condanna a tre anni e quattro mesi. Sono altri sedici i consiglieri di quella legislatura accusati di peculato.


Rixi è accusato di aver speso soldi pubblici per pranzi e cene in giorni festivi, in Costa Azzurra o per i raduni della Lega a Pontida. In totale per l'accusa resterebbero ingiustificati circa 97mila euro usati dal gruppo e rimborsati in quanto spese istituzionali. Oggi è attesa solo la prima tappa del processo. Poi probabilmente seguiranno l'Appello e la Cassazione.  La Lega difende a spada tratta il suo rappresentante. Il M5s invece punta il dito e aspetta la sentenza. Più soft il commento del ministro della Giustiza Alfonso Bonafede, del M5s che dice: "Non sono mai entrato sul merito di processi pendenti e mi guardo bene dal farlo ora in relazione a previsioni di assoluzioni o condanne".

Ma la vicenda Rixi potrebbe essere determinante per le sorti del governo targato Lega-Cinque stelle, con il partito di Salvini che però ora può contare sui risultati delle Europee che ha sovvertito gli esiti delle politiche del 2014 con la Lega divenuta primo partito in Italia. Tranquillo invece il viceminitro Rixi che ha commentato: "Decide Salvini". La sentenza di primo grado è attesa per il pomeriggio. I Pentastellati chiedono le dimissioni di Rixi in caso di condanna, ma il viceministro potrebbe perdere il seggio in Parlamento ma non il ruolo nel governo. E qui si gioca la partita per prosieguo del governo. Qualcuno nel transtlantico parla già di caso Siri-bis. Senza dimissioni volontarie, la decisione di revocare le deleghe in mano a Rixi spetterebbe al presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Come è andata con Siri, altro genovese ma invischiato in altra vicenda, lo sappiamo: con l'ormai ex sottosegretario dimissionato con forza dal premier. Oggi è attesa un'altra tappa della controversa relazione digoverno tra Lega e M5s.