Un caso raro, anzi rarissimo. Edoardo Rixi si è dimesso da Viceministro dopo la sentenza di primo grado del Tribunale di Genova. Lo ha fatto per non creare problemi a Salvini e alla tenuta del Governo.
A rimetterci - va detto - sono Genova e la Liguria che ora si trovano senza l’uomo che stava lavorando per il suo territorio occupandosi in modo impeccabile sia dei temi relativi al Ponte Morandi sia di altri in ambito portuale e ferroviario direttamente legati all’attività del Ministero delle infrastrutture. Inoltre i liguri perdono anche l’unico rappresentante della regione seduto in Consiglio dei Ministri.
È ovviamente una magra soddisfazione il fatto che Salvini abbia nominato Rixi responsabile di porto e infrastrutture della Lega, ruolo comunque importante considerando che è il primo partito del Paese, ma di certo non paragonabile per strategicita’ a quello di Vice Ministro.
Le considerazioni politiche non si fermano qui. I 5 Stelle hanno insistito sulle dimissioni e lo hanno fatto già prima che i giudici si pronunciassero con l’evidente intento di non indebolire ulteriormente il movimento e correndo invece il rischio di indebolire il governo.
Ma Rixi, e con lui Salvini già evidentemente d’accordo, ha dimostrato saggezza politica. Evitando uno scontro con i pentastellati che avrebbe ulteriormente lacerato i rapporti dentro l’esecutivo, ha anticipato tutti: si è dimesso, evitando di essere oggetto di uno scontro che avrebbe ingigantito gli effetti sull’immagine personale di una sentenza che, peraltro, è di primo grado. E, aldilà di voler essere più o meno garantisti, va comunque ricordato: non è una condanna definitiva.
Mitigate le conseguenze personali e quelle sulla tenuta del governo, a questo punto restano le prospettive sulla Liguria. L’uscita dal Governo di Rixi può diventare un grosso problema. Non soltanto perché l’esponente leghista era l’uomo della Liguria nella stanza dei bottoni, ma soprattutto perché da una parte si occupava di infrastrutture e porti e, soprattutto, perché lo stava facendo bene, approfondendo i temi e i problemi e in sinergia con le istituzioni territoriali, dalla Regione ai comuni, passando per le autorità di sistema portuale. E la recentissima questione del nodo ferroviario genovese accorpato al terzo valico, sostenuta con forza dallo stesso Rixi, nonostante tensioni interne al Governo, ne è la dimostrazione.
Ecco, ora il Governo ha una nuova prova da superare. Deve farci capire che non pensa solo alla propria immagine e ai consensi delle forze che lo sostengono. Deve dimostrarlo per il sistema portuale e infrastrutturale italiano, ma anche per Genova e la Liguria che meritano ancora una attenzione ‘particolare’ per quello che è successo meno di un anno fa con il crollo di Ponte Morandi. Per questo deve essere scelto un viceministro che possa continuare il lavoro portato avanti da Rixi. Prima che cominci una nuova campagna elettorale, si pensi alle opere da realizzare.
politica
Rixi si dimette, un uomo d'altri tempi
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