
“La trasferta di Johannesburg mi ha lasciato soprattutto il gusto del lavoro, perché solitamente non è facile venire via dal proprio paese, arrivare in Italia, imparare la lingua, integrarsi, cercare di lavorare e diventare una persona che conta e non un peso, un fastidio per la società”, spiega ai microfoni di Primocanale Simon Biyong. “Voglio dire ai miei connazionali, ai tanti giovani, che con l’impegno e con il lavoro ce la possiamo fare, basta essere seri e trovare le persone giuste, le guide per migliorarsi”, ha aggiunto il campione mondiale. Simon, infatti, la ‘persona giusta’ l’ha trovata, si tratta del suo maestro Mauro Salis che, step by step, ha preso per mano il campione mondiale, in un percorso di preparazione fisica e psicologica. Un ‘viaggio sportivo’ non semplice che prevede allenamenti costanti e quotidiani, con attenzione e cura all’aspetto tecnico e atletico, senza tralasciare un’alimentazione specifica. Ma i risultati, per il team X1 Boxing Genova, si sono concretizzati grazie anche alle innate capacità di Simon. “Qualunque cosa tu gli faccia vedere, lui la capisce alla prima e la seconda volta l’ha già fatta”, ci racconta Mauro Salis, coach di MMA.
Anche Massimiliano, titolare della palestra di via Capello, non nasconde la propria soddisfazione, sfociata tra le vie di Certosa dopo un anno complicato e doloroso, con lo sguardo rivolto sempre al viadotto sul Polcevera. “Simon e Mauro se lo meritano, sono due professionisti; il nostro campione è grande e grosso ma buono, è sempre disponibile e generoso ed è anche un artista”, ci racconta Massimiliano. Non solo le arti marziali nel segno e nel futuro di Simon, anche l’arte e la pittura sono due grandi passioni, che coltiva fin da piccolo: “Amo dipingere e spesso, quando posso, partecipo alle mostre e vendo i miei quadri”. Prossimo obiettivo, per l’italo-camerunense, difendere il primato mondiale, concedersi ogni tanto una buona pasta al pesto, il suo piatto preferito.
IL COMMENTO
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