“Lo stato di emergenza decretato dal Governo, con 49 milioni, non serve neppure a coprire i soldi che i sindaci liguri stanno spendendo e dovranno iscrivere a bilancio. Io non credo che i sindaci possano essere lasciati soli dopo 40 giorni di fango e di fatica". Così il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, che presso la sede di Savona della Camera di Commercio ha incontrato le categorie economiche del territorio per fare il punto sui danni dovuti al maltempo. Frane e strade chiuse hanno messo in ginocchio la viabilità ordinaria e autostradale con effetti pesanti sulle aziende del territorio. "Quei 49 milioni non bastano di sicuro - ha detto il governatore ligure - sindaci, provincia e regione stanno lavorando perché abbiamo danni molto importanti con più di 100 milioni di euro solo di somme urgenze e 500 milioni circa stimati. Occorre uno sforzo straordinario, siamo stati colpiti dalla peggior ondata di maltempo dal 1953. Abbiamo autostrade chiuse e a singhiozzo: da un lato la frana, dall'altro l'incertezza sui viadotti". "Occorrono risposte urgenti - ha aggiunto - dobbiamo lavorare per migliorare le infrastrutture, fare investimenti, aiutare i sindaci. C'è un'area di crisi complessa che deve iniziare a funzionare e anche su questo il Ministero dello Sviluppo Economico è in ritardo, mentre i fondi e i bandi regionali sono stati fatti. Il savonese si salva solo rimboccandosi le maniche e con l'appoggio di un Governo che non sottovaluti la situazione".
“Sono del tutto inutili le passerelle sul territorio, se ne stiano pure a Roma! Se la risposta alle richieste liguri è quella che è giunta informalmente, significa che non si comprende il senso e la struttura del sistema delle somme urgenze da parte dei relatori di governo che hanno preso parte al tavolo”. Questo il il grido dei sindaci di Anci Liguria.
"Conte si rimangia la parola. Dopo aver assicurato alle 13 Regioni, colpite dal maltempo, che le risorse c'erano, oggi scopriamo che il Governo stanzia solo pochi spiccioli, a fronte di milioni di euro di danni ai territori. Per la Liguria, solo 50 milioni su 100 milioni già spesi dalla Regione per riparare le principali strade e oltre 500 milioni di danni totali. La Lega farà le barricate e nel Dl Fisco faremo battaglia perché vengano rispettati i territori, riconosciute adeguate risorse alla Liguria e a tutte le regioni colpite dagli eventi meteo". Lo dichiara il deputato della Lega Edoardo Rixi.
"Un'emergenza come quella del maltempo che da giorni flagella la Liguria si fronteggia dando immediatamente alle popolazioni locali le dotazioni finanziarie adeguate per ripartire. Per questo, lo stanziamento di appena 40 milioni deliberato dal Consiglio dei Ministri, rispetto ai 500 milioni chiesti dalla Regione per far fronte ai danni è una goccia nel mare". Lo affermano in una nota congiunta i deputati di Cambiamo! Stefano Benigni, Manuela Gagliardi, Claudio Pedrazzini, Giorgio Silli e Alessandro Sorte. "L'esecutivo - proseguono - si conferma anni luce lontano dal Paese reale, rinviando al futuro lo stanziamento di ulteriori risorse che servono subito. La Regione sta facendo tutto il possibile per fronteggiare l'emergenza, ma non può essere lasciata sola. Questo esecutivo di impreparati non ha la minima idea di cosa sia una somma di urgenza".
Duro anche l'assessore regionale allo Sviluppo economico Andrea Benveduti, che ha parlato di "mancia": "Troviamo umiliante, se non offensivo, che la Liguria venga nuovamente abbandonata da questo oramai traballante Governo. Non solo nessun serio investimento in infrastrutture, nessun serio piano di verifica e manutenzione, ma nemmeno il ripristino delle condizioni di per sé già gravemente compromesse. E alle calamità naturali si aggiunge un governo che, dopo le geniali trovate della plastic tax, della sugar tax e della car tax, ora pare voglia significativamente tassare ogni container movimentato dei nostri porti. Ogni commento è superfluo. La Liguria e i liguri comunque non si arrendono e ci faremo ben sentire".
“I nostri sindaci da settimane, ininterrottamente, stanno intervenendo per salvare persone e cose, per riaprire viabilità, per spalare fango, senza tregua e senza sosta, cercando di limitare i danni ed assumendosi enormi responsabilità personali firmando interventi per somme urgenze necessarie a contenere la situazione calamitosa”, si infervora Enrico Piccardo, coordinatore dei piccoli comuni e sindaco di Masone.
“Sappiamo che Regione Liguria ha chiesto un intervento straordinario per 107 milioni complessivi per le due tornate di maltempo che ci hanno colpito, apprendiamo che la risposta di stanziamento governativo ammonta a 49 milioni. Ciò è inaccettabile perché è insostenibile per il nostro territorio. Un territorio della cui fragilità tutti, non solo in Italia, sono a conoscenza ed a cui non si può rispondere con una manciata di monetine, perché dire “intanto prendete questi e poi ne troveremo altri”, significa non conoscere lo strumento delle somme urgenze che non si coprono con dei pagherò! Quanto chiesto dal Presidente della Regione è non solo legittimo ma facilmente riscontrabile e verificabile, l’ammontare delle richieste è appena sufficiente per coprire gli interventi d’urgenza, gli interventi strutturali dovranno seguire”, precisa il direttore generale, Pierluigi Vinai.
“Non ci si stupisca poi se i sindaci minacciano di consegnare le chiavi e le fasce tricolori in Prefettura e, neppure, se, come è iniziato ad accadere nelle ultime tornate di consultazioni amministrative, si manifesti il fenomeno delle candidature uniche alla carica di Sindaco od addirittura nessuna candidatura e conseguente commissariamento del Comune. Il senso di responsabilità ha dei confini, non essere in grado di coprire le somme urgenze travalica questi confini, per esempio”, interviene il vice coordinatore dei piccoli comuni e sindaco di Bormida, Daniele Galliano.
“Chiediamo una assoluta revisione della somma stanziata, chiediamo una radicale ristrutturazione del fondo di solidarietà comunale affinché tenga conto delle condizioni dei territori e non sia soltanto un farraginoso e cervellotico strumento contabile per una stabilità della spesa pubblica che viene fatta pagare soprattutto ed esageratamente ai Comuni. Per questo il presidente dei sindaci liguri, Marco Bucci ha presentato un emendamento alla legge di stabilità”, precisa il coordinatore della Commissione finanza locale ed assessore al bilancio di Genova, Pietro Piciocchi.
“La Liguria è un territorio fragile, prevalentemente montuoso ed orograficamente complicato, non è un caso se la stragrande maggioranza dei Comuni è di piccola e piccolissima dimensione. Se non li sosteniamo lo spopolamento crescerà e da esodo diverrà disastro ambientale, le prime avvisaglie sono sotto gli occhi di tutti. I sindaci liguri non possono accettare questa situazione senza reagire, il presidente dei sindaci liguri, Marco Bucci guiderà con ogni legittima energia questa battaglia”, conclude il direttore Vinai.
cronaca
Danni maltempo, la Liguria contro Conte: “Dal governo soltanto una mancia”
“Sono del tutto inutili le passerelle sul territorio, se ne stiano pure a Roma!"
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