
L'applicazione della legge n. 219/2017 sulle “Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento” sta incontrando grandi difficoltà. Uno degli elementi principali che ne ostacolano l’applicazione sono i ritardi nel varo della banca dati elettronica nazionale per la raccolta delle Disposizioni anticipate di trattamento (DAT), conosciute anche come “Biotestamento”. Solo l’implementazione di una simile banca dati garantisce infatti che le volontà del cittadino siano rispettate indipendentemente dal luogo in cui si trovi ad essere assistito. La banca dati è stata istituita soltanto il 10 dicembre, con decreto del ministro della Salute Roberto Speranza. Un ritardo che si somma alla lentezza con cui le singole Regioni stanno procedendo per rendere le proprie banche dati compatibili con quella nazionale.
Per questa ragione l’Associazione Braccialetti Bianchi ha inoltrato all’Assessore Regionale alla Sanità della Regione Liguria una lettera pubblica contenente un appello affinché faccia quanto in suo potere perché la Liguria acceleri le procedure per consentire l’integrazione del database regionale in quello nazionale.
L’Associazione apprezza che l’Assessorato alla Sanità abbia individuato una soluzione provvisoria per dare agli assistiti la possibilità di inserire copia delle proprie disposizioni anticipate di trattamento nel Fascicolo sanitario elettronico, o almeno di indicare dove esse si trovino. Questo però è solo il primo passo. E’ necessario ora che l’Amministrazione metta a punto in tempi brevi un sistema di registrazione digitale su base regionale delle DAT e promuova la più chiara, diffusa e partecipata illustrazione dei diritti che la legge n. 219/2017 garantisce a tutti i cittadini.
IL COMMENTO
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