cronaca

Circa una ventina di lavoratori obbligati al trasferimento
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Sciopero e corteo nelle vie di Genova Sestri Ponente da parte dei lavoratori di Arkad. L'azienda saudita ha infatti deciso di chiudere a partire dal Primo aprile la sua sede di Genova. Si tratta in tutto di circa 20 lavoratori che se vogliono mantenere il proprio posto si vedono obbligati a tasferirsi a Milano.


Ma la vicenda è quantomeno complessa, e per capirla bisogna riavvolgere il nastro, come si diceva una volta: Una multinazionale svizzera, il gruppo Abb, cede un ramo d'azienda ad un'altra multinazionale, la saudita Arkad. Sopra quel “ramo” però ci sono i lavoratori della sede genovese di Abb, ora Arkad, impiegati nel settore Oil&Gas, per anni fiore all'occhiello dell'azienda svizzera. L'operazione, avvenuta grazie ad un accordo separato, non sottoscritto dalla Fiom, il 28 dicembre 2017, è stata però dichiarata illegittima dal Tribunale di Genova, con sentenza dello scorso 24 gennaio 2020. Il Tribunale ha intimato ad Abb di ripristinare i rapporti di lavoro, con il rispettivo inquadramento professionale allora riconosciuto, e con efficacia giuridica ed economica a partire dal Primo gennaio 2018 (due anni e un mese indietro dunque).

Ora però alla chiusura della sede genovese mancano meno di due mesi e i sindacati credono che tutta l'operazione si figlia di un 'trucco' per liberarsi dei lavoratori. Il caso allora si appresta ad arrivare in comune a Genova dove martedì 4 febbraio una delegazione di lavoratori di Arkad è attesa a palazzo Tursi per presentare all’amministrazione locale le problematiche legate a questa nuova vertenza che interessa la città.
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