Il governatore della Liguria Giovanni Toti si è messo in contatto telefonicamente con la signora Italica Grondona, la nonnina di 102 anni guarita dal coronavirus e dimessa dall'ospedale San Martino di Genova nei giorni scorsi. Lo ha confermato nel corso di una intervista in cui il governatore ligure ha risposto alle domande degli spettatori inviate via whatsapp. "Ho voluto sentirla personalmente al telefono perché è già diventata un simbolo di speranza per tutti noi. E anche un esempio di come tutti vengono curati, a prescindere dall'età. Non ci sono distinzioni. Mi ha ringraziato dicendomi che è stata curata bene e le sue parole sono sicuramente la cosa migliore della giornata che mi hanno dato una forza incredibile", ha detto Toti.
Se il bollo auto sarà sicuramente rinviato con la prima occasione in cui si potrà riunire il Consiglio regionale, la maggior parte di domande si sono concentrare sui numeri e sulla prospettiva temporale dell'emergenza. "Per l'ennesima volta si conferma il trend dell'epidemia di coronavirus in Liguria, che continua a salire sempre di meno. Stiamo raggiungendo il picco, che non sarà un picco, ma un altopiano, vuol dire che le misure stanno funzionando. Anche oggi tutti coloro che necessitavano di cure mediche, hanno avuto ciò di cui avevano bisogno. Registriamo 90 contagiati in più rispetto alle ultime 24 ore, credo che sia un risultato significativo, non voglio essere ottimista, ma se ce la mettiamo tutta, ce la possiamo fare", ha risposto il presidente a chi chiedeva una previsione sulla curva in discesa del contagio.
Un capitolo importante per i liguri, l'attesa al centralino. "Da lunedì Alisa ha dato mandato ai direttori socio sanitari di rafforzare il servizio Gsat partendo con 7 squadre, una per distretto, che arriveranno a 9 e una squadra appositamente dedicata alle zone montane. Ai dipartimenti di prevenzione abbiamo anche dato mandato di aumentare le squadre sui tamponi utilizzando tutti i sanitari liberi da altri incarichi per raggiungere tutte le persone ai domicili. Ci sarà anche un potenziamento dei centralini per le telefonate".
"La Liguria è la regione che ha più posti di terapia intensiva in rapporto al numero di abitanti. I numeri del nostro piano incrementale per questa emergenza parlano chiaro: abbiamo 1072 posti di media intensità, 52 a breve si aggiungeranno; 183 posti di terapia intensiva, 93 di semi intensiva. È stato un lavoro straordinario, segno della dedizione di tutti quelli che lavorano, dai medici agli operai che allestiscono le sale di rianimazione. Aumenteranno ancora i posti letto, come purtroppo saranno ancora tanti quelli che avranno bisogno di un ricovero. Anche per questo abbiamo bisogno di incrementare anche l'assistenza sul territorio. Per questo a Genova abbiamo chiesto che da lunedì ogni distretto abbia una squadra Gsat che possa intervenire a sostegno di chi è a casa. Abbiamo chiesto anche agli uffici di prevenzione delle Asl di aumentare le squadre sul territorio. Stiamo organizzando anche un servizio telefonico sempre più efficiente", ha proseguito il governatore rispondendo alle domande del pubblico all'ascolto.
Toti è quindi tornato sulla questione dei medici di famiglia. "Non ho mai voluto fare polemiche con i medici di famiglia. Potrei anche farle con i piccoli avvoltoi che con le negligenze del loro governo, non certo nostre, cercano di lucrare un minimo di visibilità: meschinità alle quali non bisogna dare alcun peso. So che ci sono molti medici che rispondono eroicamente a tutte le richieste. Oggi siamo in una situazione straordinaria e non possono valere tutte le garanzie che ognuno ha per contratto: chiedo semplicemente ai medici del territorio di tenere il telefono acceso h24, di rispondere anche quando sono stanchi e di portare una parola di conforto a chi ne ha bisogno. Nessuno vuole mandare al macello le persone, chiedo di esserci, di sgravare i nostri centralini, cosa che molti fanno e lo so bene. Chiedo se tutti sono in pace con la loro coscienza, se hanno fatto tutto quello che dovevano fare. È un momento in cui invece di guardare ai contratti che prevedono due o tre ore di reperibilità bisogna guardare alle esigenze dei cittadini. Questo è il mio appello e non ha nulla di strano o di polemico: stiamo chiedendo a tutti di fare ciò che è in loro potere fare. Chi lo vuole capire capisce, chi non lo vuole capire fa polemica".
Molte domande si sono focalizzate sulle misure di contenimento del virus, se stanno funzionando. "Piano piano stiamo imparando che se facciamo tutti il nostro dovere questa malattia può essere sconfitta. Sono orgoglioso di dire, e dev'essere un orgoglio per tutti i liguri, che tutti quelli che hanno avuto bisogno di cure mediche in Liguria hanno avuto sale di rianimazione, posti letto di media intensità e degenze. Essere ai vertici in Italia non solo vuol dire capacità rispondere del nostro sistema ma anche aver dato a tutti la possibilità di avere cure efficaci e efficienti", ha sottolineato Toti.
La terza settimana di emergenza per il coronavirus potrebbe essere quella della svolta. "CI aspettiamo un netto miglioramento entro la fine della settimana. E spero di non essere smentito da un virus di cui in realtà sappiamo ancora abbastanza poco. Ci aspettiamo di reggere, ci aspettiamo di farcela. Abbiamo ancora tanti morti, purtroppo, quindi aspettiamoci una settimana dolorosa e complicata per chi lavora in sanità. Ma aspettiamoci di vedere nei prossimi giorni quel bagliore che si vede all'orizzonte quando sta per sorgere il sole all'alba", ha concluso il governatore Toti.
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Coronavirus, Toti: "Ci aspettiamo un netto miglioramento verso fine settimana"
Il presidente della Regione Liguria ha risposto alle domande degli spettatori di Primocanale
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