
Sepppur il numero delle vittime giornaliere resta ancora alto quelli dei nuovi contagi e degli ospedalizzati inizia a calare con una certa frequenza e in fondo al tunnel si inizia a intravedere la luce. Ma è proprio questo secondo i medici e gli esperti il momento di non abbassare la guardia. In queste settimane tutti gli operatori sanitari stanno vivendo uno stress altissimo. Un lavoro incessante, giorno e notte, per garantire le migliori cure a chi deve fare i conti con il virus. Un via vai incessante di ambulanze che arrivano al nel triage dei pronto soccorso. E quelle passate sono state davvero ore frenetiche.
"La situazione è molto complessa - spiega ancora Gratarola -. Il carico di lavoro è estremamente impegnativo. Nel fine settimana abbiamo vissuto ore molto intense e difficili, il pronto soccorso del Villa Scassi di Genova Sampierdarena visto anche la densità di popolazione che ruota attorno ha sofferto. Le giornate più critica sono state quelle tra sabato e domenica.
I posti in terapia intensiva in tutta la regione sono raddoppiati per far fronte al numero elevato che in poche settimane a causa del Coronavirus ha avuto necessità di cure intense. "E' stato messo a punto un piano incrementale che ci ha portato ad avere circa 190 posti letto di terapia intensiva in tutta la regione, un numero molto elevato anche se paragonata alla Lombardia - spiega Gratarola che rassicura sul fatto che tutti i pazienti siano stati curati -. Fino ad ora non abbiamo mai patito la carenza di letti di terapia intensiva, i pazienti che meritavano di essere seguiti in modo approfondito sono stati tutti trattati nel miglior modo possibile".
Le misure restrittive con negozi e uffici chiusi iniziano a dare i loro risultati ma come detto ora è il momenti di non abbassare la guardia così come tiene a sottolineare Gratarola: "I provvedimenti di distanziamento sociale hanno dato dei risultati, rispetto a dieci gironi fa registriamo una riduzione dei contagi e meno gente al pronto soccorso. Però si sa, c'è sempre qualcuno che pensa di essere più furbo degli altri. Questo è un virus sconosciuto che ha poche possibilità di trattamento, l'unico modo per sconfiggerlo è evitare di ammalarsi, le battaglie contro le epidemie non si vincono negli ospedali ma si vincono nel territorio spegnendo le possibilità di contatto. L'ospedale deve solo trattare i casi più gravi, quindi l'appello a tutti è rimaniamo a casa, rimaniamo attenti soprattutto in questa fase, non molliamo la presa" conclude il direttore delle emergenza di alisa.
IL COMMENTO
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