"I risultati ci dicono che siamo sulla strada giusta ma è proprio questo il momento di non mollare, perché c'è il rischio di avere un'impennata dei contagi. La battaglia non è affatto vinta, bisogna mantenere alta la guardia, altrimenti il rischio è davvero la catastrofe per gli ospedali". Angelo Gratarola direttore delle emergenze di Alisa fa il punto sulla situazione del Coronavirus.
Sepppur il numero delle vittime giornaliere resta ancora alto quelli dei nuovi contagi e degli ospedalizzati inizia a calare con una certa frequenza e in fondo al tunnel si inizia a intravedere la luce. Ma è proprio questo secondo i medici e gli esperti il momento di non abbassare la guardia. In queste settimane tutti gli operatori sanitari stanno vivendo uno stress altissimo. Un lavoro incessante, giorno e notte, per garantire le migliori cure a chi deve fare i conti con il virus. Un via vai incessante di ambulanze che arrivano al nel triage dei pronto soccorso. E quelle passate sono state davvero ore frenetiche.
"La situazione è molto complessa - spiega ancora Gratarola -. Il carico di lavoro è estremamente impegnativo. Nel fine settimana abbiamo vissuto ore molto intense e difficili, il pronto soccorso del Villa Scassi di Genova Sampierdarena visto anche la densità di popolazione che ruota attorno ha sofferto. Le giornate più critica sono state quelle tra sabato e domenica.
I posti in terapia intensiva in tutta la regione sono raddoppiati per far fronte al numero elevato che in poche settimane a causa del Coronavirus ha avuto necessità di cure intense. "E' stato messo a punto un piano incrementale che ci ha portato ad avere circa 190 posti letto di terapia intensiva in tutta la regione, un numero molto elevato anche se paragonata alla Lombardia - spiega Gratarola che rassicura sul fatto che tutti i pazienti siano stati curati -. Fino ad ora non abbiamo mai patito la carenza di letti di terapia intensiva, i pazienti che meritavano di essere seguiti in modo approfondito sono stati tutti trattati nel miglior modo possibile".
Le misure restrittive con negozi e uffici chiusi iniziano a dare i loro risultati ma come detto ora è il momenti di non abbassare la guardia così come tiene a sottolineare Gratarola: "I provvedimenti di distanziamento sociale hanno dato dei risultati, rispetto a dieci gironi fa registriamo una riduzione dei contagi e meno gente al pronto soccorso. Però si sa, c'è sempre qualcuno che pensa di essere più furbo degli altri. Questo è un virus sconosciuto che ha poche possibilità di trattamento, l'unico modo per sconfiggerlo è evitare di ammalarsi, le battaglie contro le epidemie non si vincono negli ospedali ma si vincono nel territorio spegnendo le possibilità di contatto. L'ospedale deve solo trattare i casi più gravi, quindi l'appello a tutti è rimaniamo a casa, rimaniamo attenti soprattutto in questa fase, non molliamo la presa" conclude il direttore delle emergenza di alisa.
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Coronavirus, il medico: "Serve tenere alta la guardia altrimenti sarà una catastrofe per gli ospedali"
Il monito di Gratarola, direttore delle emergenze di Alisa
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