"Ho avuto paura di morire, quando il ponte andava giù mi sono detto, questa è la mia ora". Andrea Angelotti, il corriere di Bartolini di 37 anni scampato al crollo del ponte di Albiano Magra, avvenuto mercoledì in Toscana al confine con la Liguria, è stato dimesso dall'ospedale di Pisa dopo essere stato operato alla schiena e ora non cancella quegli attimi tremendi e lo confessa a Primocanale: "Sono rimasto cosciente, ricordo ogni attimo, l'ho vissuta tutta. Sembrava di essere in un film di fantascienza, non ci credevo".
Ha riportato la frattura di una vertebra Andrea, è stato operato ed ègiàtornata a casa dove prosegue la convalescenza. La sua storia nel giorno di Pasqua è un segnale di speranza per tutti questo momento con la pandemia di Coronavirus: "E vero, spero che sia proprio cos'". Ma questo ragazzo che fa il corriere da 12 anni è anche molto arrabbiato: "Quel ponte vibrava da tempo, ci sono passato sopra molte volte, almeno due volte al giorno. Segnalazioni su quella situazione ce ne sono state ma nessuno ha fatto niente, qualcuno dovrà rispondere di questo. Se non ci fossero state le limitazioni per il virus avrebbe potuto essere una tragedia come Genova".
Infine Andrea manda un messaggio chiaro a chi ha il compito di verificare la stabilità delle strutture su cui viaggia tutti i giorni per lavoro: "Chì è responsabile dei ponti e viadotti si metta le mani sulla coscienza e si metta a controllare realmente tutte le strutture. Non deve più succedere una cosa del genere, basta. Devono fare bene quello per quello per cui sono pagati".
Ha riportato la frattura di una vertebra Andrea, è stato operato ed ègiàtornata a casa dove prosegue la convalescenza. La sua storia nel giorno di Pasqua è un segnale di speranza per tutti questo momento con la pandemia di Coronavirus: "E vero, spero che sia proprio cos'". Ma questo ragazzo che fa il corriere da 12 anni è anche molto arrabbiato: "Quel ponte vibrava da tempo, ci sono passato sopra molte volte, almeno due volte al giorno. Segnalazioni su quella situazione ce ne sono state ma nessuno ha fatto niente, qualcuno dovrà rispondere di questo. Se non ci fossero state le limitazioni per il virus avrebbe potuto essere una tragedia come Genova".
Infine Andrea manda un messaggio chiaro a chi ha il compito di verificare la stabilità delle strutture su cui viaggia tutti i giorni per lavoro: "Chì è responsabile dei ponti e viadotti si metta le mani sulla coscienza e si metta a controllare realmente tutte le strutture. Non deve più succedere una cosa del genere, basta. Devono fare bene quello per quello per cui sono pagati".
IL COMMENTO
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