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Regione Liguria ha aderito al protocollo nazionale Tsunami che prevede l'identificazione di donatori che sono stati pazienti covid-19 e pazienti che possono diventare donatori per donare plasma convalescente o ipermmune. "Ci stiamo attrezzando per offrire a tutta la popolazione ligure un trattamento che, dai dati preliminari, è assolutamente promettente" spiega Vanessa Agostini, direttrice del centro di medicina trasfusionale del policlinico San Martino di Genova.
"Al momento - racconta - è stato recepito il protocollo che sarà al vaglio del comitato etico regionale la prossima settimana. Si è proceduto a stilare un elenco di pazienti che diventeranno donatori, ovvero cittadini che hanno avuto la malattia e che si sono offerti volontariamente e generosamente". La dottoressa ha spiegato che "questa settimana inizieremo a chiamare questi donatori per valutare se hanno i criteri di idoneita' alla donazione", in modo da garantire la sicurezza del donatore e del ricevente.
"Inizieremo con una pre valutazione e un pre triage telefefonico: chi è idoneo verrà convocato per gli esami previsti dalla normativa per la donazione di sangue, ma anche per quelli seriologici che servono per avere una maggior sicurezza del prodotto". Una volta donato il plasma deve essere sottoposto ad un altro trattamento che si chiama inattivazione dei patogeni "che serve a garantire una maggior sicurezza per quando verra' somministrato" ha detto Agostini.
La donazione consiste in 600-700 ml di sangue da cui si ottengono 3 unità di plasma ad uso clinico. "Stiamo acquisendo anche la strumentazione per l'inattivazione dei patogeni - ha detto la dottoressa - Uno strumento è già presente a Savona, l'altro arrivera' al San Martino di Genova".
IL COMMENTO
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