Quando Danilo Toninelli parla di Liguria, il suo proverbiale entusiasmo prende il sopravvento. E' visibile negli gli occhi dell'ex ministro pentastellato ai Trasporti. D'altronde, il crollo del ponte Morandi e il relativo scontro con Autostrada ha di fatto monopolizzato il suo dicastero per tutta la sua breve durata. Abbastanza comunque per conoscere il dossier nei minimi dettagli. "Quando faccio le cose caratterialmente le prendo molto a cuore, soprattutto la questione Genova e la questione Liguria. E' come tornare a casa e non vedo l'ora che passino le prime autovetture su quel ponte", ha esordito il senatore pentastellato in una intervista su Primocanale.
In queste ore la Liguria è ancora più isolata a causa dei troppi cantieri sulle autostrade rispetto a quando il titolare del Mit era lei...
"E' un problema che ci portiamo avanti da decenni. Un bene di Stato, le autostrade, trasformato in una rendita per coloro che ne diventavano i proprietari. Di fatto tutti quei privati che le ricevono in concessione per 30-40 anni, si sentono come se fossero loro i proprietari. Che però nel corso di questi anni se ne sono fregati non facendo il loro dovere e non facendo manutenzioni né investimenti. Benché fossero scritti nei piani economico-finanziari non facevano investimenti perché tanto non pagaveno nessun tipo di sanzione, perché tanto non c'era uno Stato forte che interveniva. Noi abbiamo cambiato modello tariffario, in caso di mancati investimenti abbiamo previsto delle penali ma il ministro De Micheli non ha ancora messo in pratica questa vera e propria rivoluzione sui piani economico-finanziari. Ci vuole forza politica per farlo, noi ci siamo scontrati con potentati enormi ma non bisogna avere paura".
Sono stati più forti di voi visto che non siete ancora riusciti a realizzare il vostro provvedimento-bandiera, cioè la revoca della concessione ai Benetton?
"E' stata debole una certa politica. Verso fine febbraio o inizio marzo del 2019 avevo pronto il decreto per la revoca. Venne convocata una riunione da Conte a palazzo Chigi in cui erano presenti, oltre al sottoscritto e al premier, anche Di Maio come leader del M5s e Salvini come leader della Lega. Quella sera alle 22 Salvini non si presentò. Ed era la riunione politica necessaria per decidere. Lì la Lega du debole o fece una valutazione di convenienza. Poi è partita la campagna elettorale per le elezioni europee e non se ne è fatto più nulla. E sappiamo tutti come è andata a finire".
Revocando in qualche modo la concessione ai Benetton, la stessa sarebbe finita ad Anas? Il ponte crollato ad Albiano Magra, tra Toscana e Liguria, è gestito da Anas e le macerie sono ancora lì...
"Da ministro uno ta gli approfondimenti più importanti l'ho fatto proprio su Anas. Abbiamo fatto un po' di fatica per trovare il nuovo amministratore delegato, ma se guardiamo i risultati di Anas nel 2019 sono tutti positivi. Anas gestisce oggi 30mila chilometri di strade e mille chilometri di autostrade. Con tutti i difetti del caso, ma con una nuova governance più operativa e onesta penso che assegnarle altri 3mila chilometri di autostrade non sia un reale problema. I 7mila dipendenti di Autostrade per l'Italia rientrerebbero tutti, con una clausola sociale, immediatamente in Anas. Detto questo, non mi impicco per Anas ma mi interesa se - chi gestisce un bene di Stato cosi importante - rende la vita più o meno difficile a chi si sposta. Autostrade e i Benetton hanno dimostrato di non essere stati all'altezza, hanno pensato troppo ai profitti e non hanno pensato alla manutenzione. Per me il dibattito si poteva aprire anche ad altri soggetti, ma prima bisognava revocare".
Nel M5s ha il ruolo di 'facilitatore' per le elezioni regionali, quindi conosce bene il dibattito con Pd e Campo progressista per trovare un candidato da contrapporre a Toti...
"E' uno dei dossier a cui teniamo particolarmente. Sono ottimista perché - prima di parlare di nomi - abbiamo parlato di punti e ci sono state parecchie convergenze. Adesso siamo nella fase in cui si sta ragionando sui nomi. Per noi si poteva già trovare un accordo (intorno al nome di Ferruccio Sansa, ndr), dall'altra parte non c'è staato questo assenso ma siccome c'è un contratto programmatico, un contratto di governo importante per il futuro della Liguria, non possiamo stracciarlo o sprecarlo così. Vito Crimi è la persona che per il M5s ci sta lavorando di più. Spero che ci sia la reale volontà politica di andare incontro alla Liguria per battere Toti che - come Fontana in Lombardia - ha privatizzato di qua e di là".
Ma quanto tempo ancora ci vuole per avere il nome del candidato condiviso del centrosinistra...
"Fosse stato per noi lo avremmo già scelto, ma arriverà sicuramente presto perché noi stessi siamo consapevoli che non si possa andare a oltranza. Gli accordi tematici ci sono, ora serve la persona. Non c'è stata convergenza su una figura ma sono convinto che una convergenza si troverà presto. Da parte del Movimento 5 Stelle la volontà c'è, se ci sarà la stessa volontà anche da parte del Pd prima viene il programma e poi la persona".
Nel Movimento 5 Stelle si discute sul limite del secondo mandato, Toninelli da che parte si schiera...
"Sono contro i professionisti della politica e sono a favore dei due mandati. Senza la catastrofe del coronavirus a marzo il M5s avrebbe fatto i suoi stati generali. Avremmo parlato tantissimo di temi sull'organizzazione di oggi per affrontare il futuro. Ci sarebbero stati anche altri temi, come quello del limite dei due mandati. Eventuali modifiche allo statuto interno le avrei votate insieme ai 170mila iscritti al M5s".
Alice Salvatore, da poco uscita dal M5s in Liguria per fondare la lista ilBuonsenso, come la considera...
"Alice è un'amica, le voglio bene e le faccio un grande in bocca al lupo. Ci siamo sentiti molto in questo periodo e secondo me ha fatto una scelta sbagliata. Ritengo il M5s il contesto politico più dalla parte dei cittadini, il più onesto e altruista che ci possa essere. Se anche non succedono le cose esattamente come le immagini, non puoi abbandonare questo progetto. E' una bravissima persona, ma ha fatto un enorme errore e tra un po' se ne renderà conto".
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Autostrade, Toninelli: "Hanno le concessioni per la debolezza di una certa politica"
E sulle Regionali in Liguria: "Fosse per noi avremmo già il candidato condiviso"
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