Il mister non si nasconde le difficoltà del momento. "Giocando ogni tre giorni non è facile. Si viaggia, si torna alle tre o alle cinque del mattino, il giorno dopo ci si rivede per l’allenamento. Ci vuole veramente una grossa determinazione, quella che io chiedo in questa ultima parte di campionato. Da giocatore non ero un fenomeno, ma non mollavo mai. Accettavo la sconfitta, ma facendo il massimo".
Questo finale di torneo è il più strano di sempre. "Questo campionato è particolarissimo. Cerco di mettere sempre la squadra più adatta per battere l’avversario, questo è il mio concetto. È vero che durante la partita, in base al risultato e i cambi a disposizione, ci si debba adeguare".
Al derby quindi Ranieri penserà solo dopo la partita di Parma, dove torna da avversario dopo aver compiuto, nella primavera del 2007, un'impresa salvezza molto simile a quella che gli sta riuscendo al Doria. "Ho studiato il Parma e ho visto che ha perso quattro partite, ma sono andato a vedere come le ha perse: solo per un gol di scarto o su rigore, ma lottando e pressando. Sarà una partita molto difficile".
IL COMMENTO
Ti ricordi Sergio Castellaneta, un anticipatore populista e non solo
Sindacalista aggredito, Genova merita di sapere la verità