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Ultima partita stagionale a salvezza conquistata da quattro turni, senza stimoli di classifica
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La Sampdoria chiude a Brescia il sesto campionato della presidenza Ferrero, col secondo peggior risultato tecnico dell’attuale gestione, dopo il 15° posto del 2016 a quota 40 con 2 punti di vantaggio sulla terzultima. In Coppa Italia l’eliminazione al quarto turno preliminare è invece il risultato più magro dal cambio di proprietà, visto che dal 2014 fino a quest’anno si erano sempre raggiunti gli ottavi di finale. Se in campo i riscontri lasciano a desiderare, neppure i conti rallegrano perché l’ultimo bilancio è stato chiuso con un “rosso” di 13 milioni. Si può quindi parlare di stagione più che deludente, salvata sul piano tecnico dall’avvento di Ranieri che dopo la sospensione per Covid-19 ha ottenuto le vittorie fondamentali a Lecce, Udine e Parma, unite ai successi interni con Spal e Cagliari: 15 punti decisivi per una squadra allergica ai pareggi: dalla ripresa del campionato mai è uscito il segno X.

ESPERIMENTI - La Sampdoria schiera una formazione sperimentale, con Falcone alla seconda presenza tra i pali e Maroni trequartista. Nel Brescia Gastaldello, al Doria dal 2007 al 2015, celebra il suo addio al calcio.
I blucerchiati usano la terza maglia grigia piombo, per via del biancoceleste dei padroni di casa. Si parte a ritmi bassi, al 5’ Gabbiadini arriva a tu per tu con Andrenacci ma la palla sfila sul fondo. Quindi al 13’ e Maroni a cercare la porta bresciana con una girata al volo, ma la conclusione è alta. Di nuovo Gabbiadini al 15’ prova la conclusione dalla distanza, ma l’iniziativa non ha fortuna.

CHOC – Brutta notizia per il Doria al 18’: Tonelli accusa un problema al ginocchio, si ferma e cede il posto a Colley. Davvero una stagione sfortunata per il centrale fiorentino, riscattato dal Doria per effetto della salvezza.

RIGORE - Quindi c’è rigore per la Sampdoria: un tiro di Vieira viene deviato da Gastaldello sul fondo con il braccio, Fabbri non se ne accorge ma il VAR sì. Quagliarella va sul dischetto e calcia alto, mancando il gol numero 85 in blucerchiato che lo avrebbe portato alla pari di Vialli nella classifica dei cannonieri doriani di sempre.

OCCASIONI - Quindi Torregrossa per due volte manca il gol del vantaggio: prima si fa bloccare il pallone in uscita da Falcone, poi il portiere gli devia sul palo la conclusione. Ancora Falcone devia sul fondo un tiro di Spalek.

GOL - Al 41’ arriva il gol del Doria, con un tiro di Leris su cui decisiva è la deviazione di Gastaldello, davvero sfortunato nel giorno del suo addio al calcio dopo aver provocato il rigore per il Doria. La reazione del Brescia è affidata a una punizione di Zmrhal, deviata sui fondo da un compagno. Si va all’intervallo senza ulteriori sussulti.

RIPRESAE PARI – Si rientra in campo e le squadre continuano a giocare a buon ritmo, senza tatticismi. Al 48’ Ayè sfugge a Yoshida e Depaoli e Falcone deve abbattere l’attaccante bresciano: dal dischetto Torregrossa spiazza il portiere doriano e ottiene il pari. Al 55’ Andrenacci salva d’istinto su un colpo al volo di Colley.

FATICA – Al minuto 58’ si chiude la carriera di Gastaldello, sostituito da Semprini, mentre Spalek lascia il posto a Ndoj. La Sampdoria insiste in avanti, Quagliarella cerca da tutte le posizioni il gol che gli permetterebbe di affiancarsi a Vialli. Segna invece Torregrossa di testa, ma in posizione minima di fuorigioco che non sfugge al VAR.

BRESCIA – SAMPDORIA 1-1
RETI: 41’ Leris, 49’ Torregrossa (rig)
BRESCIA (4-4-2): Andrenacci; Sabelli, Gastaldello (58’ Semprini), Mangraviti, Mateju; Zmrhal, Dessena, Tonali, Spalek (58’ Ndoj); Torregrossa, Ayè (69’ Donnarumma). Allenatore: Diego Lopez.
SAMPDORIA (4-3-1-2): Falcone; Depaoli, Yoshida, Tonelli (18’ Colley), Augello; Leris (68’ Linetty), Bertolacci, Vieira; Maroni (68’ Jankto), Quagliarella, Gabbiadini. All. Ranieri.
ARB ITRO: Fabbri di Ravenna.
NOTE: ammoniti Gastaldello, Vieira, Falcone.