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Speranza per il mese di settembre
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Si possono tirare i primi bilanci su una stagione turistica in Liguria, partita tra mille incertezze e tensioni a causa del Coronavirus e che si è sviluppata in chiaroscuro. Il presidente degli albergatori Amerigo Pilati snocciola i numeri: "Con la pandemia a fine primavera avevo detto che avremmo perso il 40 per cento rispetto all'anno scorso e che sarebbe stato un dato persino accettabile viste le premesse. E non mi sono sbagliato. Giugno è andato male complice il maltempo e anche a causa dell'incapacità di capire come si dovevano organizzare le strutture sul campo sanitario. Luglio ha segnato un po' di ripresa mentre onestamente devo dire che agosto ha segnato un deciso riscatto in fatto di presenze".


Pilati però guarda avanti: "Fino al dieci settembre abbiamo prenotazioni, a seguire però non abbiamo certezze. Puntavamo molto su settembre e pure ottobre ma per ora i segnali non sono confortanti. Invece questi due mesi potrebbero essere decisivi per chiudere meglio del previsto. Sarà dura visto le premesse".

 

Tanti italiani sulle nostre riviere e nell'entroterra, turisti in flessione: "Sono mancati i tedeschi anche perché la cancelliera Merkel aveva invitato i suoi connazionali a stare a casa. Sì, c'è stato un po' di recupero - prosegue il presidente - ma la flessione è sotto gli occhi di tutti, compensata in parte dall'arrivo di svizzeri e francesi. In generale comunque i visitatori stranieri sono stati quasi il trenta per cento del totale".

 

 

Questo si traduce in  flessione del fatturato e un contraccolpo sull'occupazione dice Pilati: "Per questo motivo abbiamo bisogno che il governo ci aiuti e che sostenga una ripresa che dovrà esserci a tutti i costi per non vedere il crollo del settore".