cronaca

Manifestazioni in tutta Italia il 24, 25 e 26 settembre
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Cattedre vuote e migliaia di insegnanti precari in attesa, didattica a distanza integrata nelle scuole dove i banchi monoposto non sono ancora arrivati, vietato alzarsi dalla sedia in molti istituti durante la ricreazione per mancanza di spazi. A due settimane dalla prima campanella, viene bocciata così questa ripartenza da genitori, insegnanti e studenti che a Genova, come nel resto d’Italia, scendono in piazza per manifestare. Nei due giorni di sciopero indetti a livello nazionale da Usb, il 24 e 25 settembre, anche nel capoluogo ligure è previsto un corteo nella giornata di venerdì.

"Il punto di ritrovo è domani alle 9:30 da piazza Fanti d’Italia", spiega a Primocanale Giacomo Aloi, studente universitario del collettivo Comestudiogenova. "Da lì attraverseremo gran parte del centro città con una prima tappa in via Balbi davanti al rettorato dell’università, poi ci sposteremo in Piazza Fontane Marose da dove partiranno alcune delegazioni di professori, ricercatori e genitori per andare a portare le proprie richieste in Provveditorato e a Palazzo Tursi. Dopo di che tappa anche in Piazza De Ferrari, per proseguire fino alla stazione di Genova Brignole da dove si scioglierà la manifestazione".

Non ci sarà solo il mondo della scuola. Presenti anche gli studenti universitari, per chiedere spazi dove studiare ed eventualmente tornare a far lezione in presenza, oltre ad agevolazioni economiche sulle tasse da pagare. Accanto a loro interverranno anche altre associazioni che "toccheranno i temi dell’ambiente, del razzismo e delle disuguaglianze di genere", spiega un’altra studentessa del collettivo universitario, Maia Queirolo Palmas. "Hanno aderito i movimenti di Fridays for future che racconterà di come sia aumentato l’uso dell’auto privata rispetto ai mezzi pubblici, Non una di meno che porterà la testimonianza di tutte quelle donne che hanno perso il lavoro durante il lockdown dato che hanno dovuto seguire di più i figli e Be Woke che sottolineerà la disuguaglianza sociale che si è andata ad acuire con la didattica a distanza".

Tante le istanze e diverse tra loro quelle che verranno portate in corteo. Intanto nel resto d’Italia braccia incrociate e lezioni sospese in diversi istituti. A Roma è prevista una manifestazione anche sabato 26 settembre. E già nella giornata di oggi si è svolto un presidio in piazza De Ferrari di educatrici ed educatori scolastici in appalto, circa un migliaio a Genova. "Stiamo cercando di dire a tutti che svolgiamo un servizio pubblico che viene dato in appalto a cooperative private - spiega Simone Lazzerini, un educatore genovese - e ogni anno le condizioni lavorative peggiorano costantemente. Soprattutto con il Covid, con la didattica a distanza nella quale spesso non siamo nemmeno compresi, ci siamo trovati a perdere ore, ad avere stipendi che per molti sono arrivati a zero. Chiediamo l'internalizzazione del servizio, che viene svolto nelle scuole comunali e statali e che vorremmo equiparato anche a livello di trattamento contrattuale".