
Per comprendere meglio l’opera, è importante conoscerne l’autore. Stradella è particolarmente legato al capoluogo ligure: dopo diverse peripezie e fughe da Roma, Venezia e Torino, il compositore viene accolto e conteso dalle nobili famiglie genovesi. Ben presto diventa sovrintendente del Teatro Falcone e inizia per lui un periodo estremamente proficuo. Tutto questo fino al suo assassinio in Piazza Banchi, nel cuore del centro storico genovese. La musica, la trama e anche gli strumenti sono da contestualizzare per l’epoca barocca in cui è stata concepita l’opera.
"Ai musicisti bravissimi si sono affiancati alcuni strumenti originali e inconsueti per l’orchestra moderna", spiega il maestro Andrea De Carlo, grande conoscitore e appassionato di Stradella che salirà tutte e due le sere sul podio. "Abbiamo una viola da gamba, una tiorba, una chitarra e un’arpa barocche e un clavicembalo". In scena, invece, sono due i ruoli en travesti. La trama è del tutto avvincente e ricca di intrecci. Artemisia è innamorata del suo tutore Trespolo, il quale però è troppo ottuso per accorgersene. Ma la bella protagonista ha fatto perdere la testa anche a due fratelli, Ciro e Nino. Da lì ci sarà un crescendo di malintesi creati dall'incomprensione di Trespolo, che faranno sorridere gli spettatori.
Appuntamento giovedì 1 ottobre e venerdì 2 nella platea del teatro che, in ottemperanza delle misure di sicurezza, conta 999 posti. Aperta al pubblico anche l'anteprima martedì 29 settembre. E oltre alla mascherina, bisognerà andarci con un orecchio attento e curioso. "Stradella è un compositore senza tempo ed estremamente moderno, in qualche modo precursore del jazz, delle sonorità beethoveniane, delle arie che sembrano di Brahms", commenta De Carlo. "L'invito è di venirlo a scoprire liberi da ogni preconcetto e sono sicuro che toccherà il cuore di tutti".
IL COMMENTO
Dai dazi di Trump al voto per Genova, quando il mondo va alla rovescia
"Ti ricordi Bilancia?" 17 vittime scelte per odio e per caso