Le nuove misure prese dal governo hanno scatenato le polemiche di più settori. Tra questo anche quello dello sport amatoriale rappresentato dall'Uisp con Tiziano Pesce presidente Uisp Liguria e vicepresidente nazionale Uisp.
"Dall'inizio della pandemia l’Uisp è sempre stata sul crinale tra responsabilità verso il 𝗯𝗲𝗻𝗲 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗮𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝗮𝗹𝘂𝘁𝗲 𝗱𝗶 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗲 𝗶𝗹 𝗱𝗼𝘃𝗲𝗿𝗲 𝗱𝗶 𝗿𝗮𝗽𝗽𝗿𝗲𝘀𝗲𝗻𝘁𝗮𝗻𝘇𝗮. Oggi ci sentiamo di dire no, non ci stiamo alle incongruenze che emergono rispetto ai diversi comparti che interessano le nuove misure del Dpcm. Non può essere sempre lo sport a pagare le conseguenze pesanti delle scelte. Lo sport, quello di base soprattutto, ha una valenza trasversale nelle politiche pubbliche a partire da quelle per la salute, ma è altrettanto economia sociale, opportunità di lavoro, con pari dignità rispetto alle altre realtà produttive del paese. Gli investimenti che il nostro mondo ha fatto per garantire la sicurezza e la salute dei praticanti e dei cittadini non possono non essere presi in considerazione".
E ancora: "Lo sport di base è davvero in ginocchio, non ce lo possiamo più permettere. Chiediamo fin da subito interventi consistenti sul piano delle risorse da allocare, che possano ristorare tutto il comparto sportivo, che riconoscano gli indennizzi a tutti quei lavoratori dello sport che, al pari di tutti gli altri, sostengono le proprie famiglie, i propri figli. Non accettiamo e non accetteremo di essere considerati marginali. Lo sport è parte del progetto di vita di ogni persona, deve avere pari condizioni come per tutte le altre categorie".
La nuova misura blocca diverse attività. Sospese le attività di palestre, piscine e centri natatori. Resta sospeso lo svolgimento degli sport di contatto non professionistici. Ferme l'attività sportiva dilettantistica di base, le scuole e l’attività formativa di avviamento relative agli sport di contatto. Stop dunque a scuole calcio, centri danza, corsi di basket e di pallavolo.
Possibile invece svolgere attività all'aperto senza contatto. Restano infatti consentite le attività sportiva o motoria all’aperto, anche in aree attrezzate e parchi pubblici, sempre rispettando il distanziamento interpersonale di almeno due metri. Consentite anche le attività svolte all’aperto presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, che sono consentite nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento. Praticabili dunque sport come il tennis, il padel o l’atletica.
Poi c'è il capitolo sci: il decreto impone la chiusura degli impianti nei comprensori sciistici, che però “possono essere utilizzati solo da parte di atleti professionisti e non professionisti, riconosciuti di interesse nazionale dal Coni, dal Cip e/o dalle rispettive federazioni per permettere la preparazione finalizzata allo svolgimento di competizioni sportive nazionali e internazionali o lo svolgimento di tali competizioni”.
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Covid e nuovo Dpcm, l'Uisp: "Troppe incongruenze, sport in ginocchio"
Ecco quali attività sportive si possono o non possono fare
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