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Il tecnico blucerchiato guarda a un campo dove la sua squadra non si impone dal 2007
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Claudio Ranieri, che da tecnico del Cagliari 31 anni fa aveva rischiato di fare perdere lo scudetto alla Sampdoria col famoso 2-2 firmato Fonseca, guarda alla trasferta in Sardegna non senza uno sguardo retrospettivo al derby, "La stracittadina ci lascia la consapevolezza che siamo in un buon momento di forma ma ora dobbiamo confermarci in un’altra sfida difficile. È stata una bella partita perché tutti hanno avuto molte occasioni. Quando non si riesce a vincere, l’importante è non perdere".

I RIVALI - "Troveremo un Cagliari che quando attacca è pericolosissimo: hanno segnato ben 12 gol nelle prime 6 partite, una media importante, e ne hanno subito qualcuno di più. Vedremo se Di Francesco attuerà qualche modifica per migliorare la difesa oppure continuerà con la stessa strategia. La fascia destra è molto abile, spinge tanto e dovremo fare attenzione".

ANCORA DI FRANCESCO "Mi è capitato di prendere il suo posto due volte. Mi dispiace, ma il calcio è questo. Gli auguro le migliori fortune perché è un allenatore con le idee, vuole far divertire il suo pubblico. Anche io credo nel far emozionare i miei tifosi, una squadra deve suscitare emozioni".

PRECEDENTI - "So che la tradizione in Sardegna non è favorevole per la Sampdoria ma i numeri prima o poi vanno cambiati. Noi siamo pronti per questo appuntamento, ci stiamo allenando bene. A prescindere da chi sarà chiamato a giocare posso comunque dire che questo gruppo mi sta dando ampie garanzie e deve continuare su questa strada. Sono soddisfatto di tutta la rosa a disposizione, siamo un gruppo perfetto".

TEGOLA - "Keita ha avuto un piccolo problema e cercheremo di capire se sarà recuperabile".

PROGRAMMI - "Non esaltiamoci e non deprimiamoci. Serve continuità in questo campionato. I pareggi fanno classifica e convinzione, ti permettono di lavorare bene durante la settimana. Giochiamo sempre per vincere, ma bisogna saper accettare il risultato sapendo di aver dato il massimo. Non c’è amarezza che tenga".